SANITÀ. FRONTALIERI, GOVERNO DI S.MARINO: SPESA INGIUSTIFICATA
1500 LAVORATORI SPOSTANO CONTRIBUTI A USL RIMINI, TITANO PROTESTA
(DIRE - Notiziario Sanita') San Marino, 14 apr. - Rivedere la
convenzione sull'Ismar 5. Lo chiede il governo sammarinese
all'Italia, per correre ai ripari dalla forma di protesta
paventata dai frontalieri contro la supertassa. Di fatto i
seimila lavoratori italiani sul Titano, per convincere il governo
a fare dietrofront sulla cosiddetta tassa razzista, minacciano da
tempo, tra le altre cose, il boicottaggio dei consumi in
Repubblica, ma anche la consegna del modulo "Ismar 5" alla Usl di
residenza, in modo da trasferire i propri contributi sanitari
all'Italia. Contributi che, secondo quanto previsto da una
convenzione del '74, rinnovata nel 2004, ammontano a 390 euro
mensili per ogni frontaliero.
Ad oggi sono circa 1.500 i lavoratori sul Titano che hanno
presentato la richiesta all'Ausl riminese, ma il loro numero
potrebbe triplicare. Ed e' quello che chiede la stessa Azienda
sanitaria di Rimini. Per il Titano pero', quanto previsto dalla
convenzione, ovvero i 390 euro pro capite, "e' un'entita' di
spesa elevata", come ammette Claudio Podeschi, segretario di
Stato per la Sanita', nell'incontro settimanale dell'esecutivo
con la stampa. "La riteniamo iniqua e ingiustificata- lamenta il
ministro- e oggi abbiamo bisogno di modificarla". Per questo il
governo sammarinese ha chiesto un incontro con la controparte
italiana. Podeschi spiega di aver inoltrato richiesta al
ministero presieduto da Ferruccio Fazio, in particolare a Sergio
Acquaviva, della direzione generale con delega ai rapporti
internazionali. Un incontro parallelo sara' invece sollecitato
alla Farnesina dalla segreteria di Stato per gli Affari esteri.
(Wel/ Dire)
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