MORTALITA' PIU' ALTA DELLA MEDIA REGIONALE IN 24 S.I.N. SU 28.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 14 apr. - "La mortalita'
osservata per tutte le cause e per tutti i tumori supera quella
media della regione di appartenenza, rispettivamente in 24 e in
28 siti" di interesse nazionale per le bonifiche. Questi i
risultati del progetto 'Sentieri' (Studio epidemiologico
nazionale territori e insediamenti esposti a rischio da
inquinamento) presentati dall'Istituo superiore di sanita'- Iss
al convegno 'Ambiente e Salute', dedicato al Programma Strategico
2008-2010.
'Sentieri' ha valutato la mortalita' della popolazione
residente in 44 Siti di interesse nazionale per le bonifiche in
un periodo di otto anni. La popolazione studiata e' di circa 6
milioni di abitanti residenti in 298 comuni. Sono state prese in
considerazione 63 cause di morte, tumorali e non - tra queste
ultime, malattie respiratorie, circolatorie, neurologiche e
renali - potenzialmente associate alla residenza in prossimita'
di poli chimici, petrolchimici, raffinerie, stabilimenti
siderurgici, centrali elettriche, miniere e cave, aree portuali,
siti di smaltimento dei rifiuti ed inceneritori.
Lo studio ha indagato circa 400.000 decessi relativi a una
popolazione complessiva di circa 5.500.000 abitanti. "Vi e'
grande variabilita' fra i siti in esame per dimensioni della
popolazione, caratteristiche della contaminazione ambientale,
presenza di specifici poli produttivi e altre fonti di pressione
ambientale, stato di avanzamento degli interventi di bonifica e
risanamento industriale- segnala l'Iss- anche il quadro di
mortalita' e' diversificato. La mortalita' osservata per tutte le
cause e per tutti i tumori supera quella media della regione di
appartenenza, rispettivamente in 24 e in 28 siti".
"In alcuni casi- riferisce l'Iss presentando i risultati dello
studio 'Sentieri'- i nessi causali sono chiari perche' esistono
conoscenze scientifiche adeguate per spiegare le osservazioni".
Questo "vale per l'aumento della mortalita' per mesotelioma
pleurico nei siti caratterizzati dalla presenza di amianto o di
altre fibre asbestiformi (ad esempio Casale Monferrato, Broni,
Biancavilla)". In altri casi "si osservano incrementi della
mortalita' per cause per le quali il nesso causale con
l'inquinamento ambientale e' sospettato ma non accertato, ad
esempio il tumore polmonare nella popolazione residente in siti
contaminati da poli siderurgici (ad esempio Taranto) e
petrolchimici (ad es. Porto Torres) o siti di smaltimento
illegale di rifiuti pericolosi (ad es. Litorale Domizio Flegreo e
Agro Aversano)". In questi contesti, "parallelamente
all'avanzamento delle attivita' di bonifica, e' opportuno
migliorare le stime del rischio da esposizioni ambientali anche
misurando il contributo delle esposizioni professionali". Ancora,
"in altri siti (ad esempio Sesto San Giovanni, Cengio e Saliceto
(Val Bormida) e Manfredonia) la mortalita' osservata e' inferiore
all'attesa, il che puo' riflettere la risultante di un quadro di
partenza favorevole, di una contaminazione ambientale che non si
e' tradotta in esposizione della popolazione ad agenti tossici
tale da determinare un danno alla salute, di un buon avanzamento
delle opere di bonifica e di riconversione industriale, con
attivita' a minore impatto ambientale, o di definitiva
dismissione dell'attivita' industriale stessa".
In conclusione, 'Sentieri' mostra che "lo stato di salute delle
popolazione residenti in alcuni siti esaminati appare risentire
di effetti avversi piu' marcati rispetto alle regioni di
appartenenza, e in questi contesti, il profilo sanitario che
emerge presenta criticita' che contribuiscono a identificare le
azioni piu' urgenti di bonifica e risanamento industriale".
Coordinato dall'Istituto superiore di sanita' tra il 2007 e il
2010 nell'ambito del Programma strategico Ambiente e Salute,
promosso dal ministero della Salute, il progetto e' stato
realizzato in collaborazione con il Centro europeo Ambiente e
Salute dell'Organizzazione mondiale della sanita', il
dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale
del Lazio, il Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa e
l'Universita' di Roma La Sapienza.
"Lo studio dello stato di salute delle popolazioni residenti
nei siti inquinati continuera', con il sostegno del Centro per il
controllo delle malattie del ministero della Salute- spiega la
nota Iss- indagando negli stessi siti l'andamento dei ricoveri
ospedalieri, per considerare anche le malattie non mortali, e
insieme all'Associazione italiana dei registri tumori ('Airtum')
l'andamento dell'incidenza delle malattie oncologiche".
(Wel/ Dire)