(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 11 apr. - "Il fatto che la
nostra azienda agricola si qualifichi come profit, piuttosto che
come cooperativa a prevalente attivita' sociale, e' un valore
aggiunto per l'attivita' formativa del laboratorio di conserve
portato avanti da persone disabili". E' quanto afferma Elisabetta
Scabrosetti, moglie dell'imprenditore agricolo Fausto Andi
titolare dell'omonima azienda a Montu' Beccaria, nel pavese. Per
unire la sua attivita' di operatrice sociale a quella familiare,
Scabrosetti ha creato nel 2004 il laboratorio "Fuori dalla
Mischia" per la produzione di conserve di frutta e verdura a
chilometri zero acquistati nella rete di produttori Coldiretti,
da parte di persone con disabilita'.
"Quando abbiamo deciso di confezionare conserve biologiche siamo
partiti dal valore della qualita' del prodotto, che non e' venuto
meno con la scelta di affidarne la produzione a un gruppo di
persone con disabilita'", afferma la Scabrosetti. "Abbiamo
valutato che, trattandosi di una produzione quantitativamente
limitata, essa poteva adeguarsi ai tempi di lavoro necessari a
persone con qualche svantaggio", spiega. La "Fausto Andi" ha
cosi' investito acquistando macchinari con caratteristiche
specifiche per mettere a loro agio i futuri lavoratori: un
ebollitore semi artigianale, un tavolo per evitare scoli di
liquidi e utensili ad hoc. L'azienda ha poi presentato il
progetto del laboratorio all'Associazione dei Comuni
dell'Oltrepo' Orientale, indicando in un'apposita lista le
competenze minime che dovevano avere le persone candidate a
parteciparvi: in particolare sono state richieste capacita'
manuali. I primi prescelti attraverso l'ente locale, erano 8, che
ora sono diventati 11. Si tratta di persone con disturbi
comportamentali, in prevalenza ex psichiatrici, che hanno dai 30
ai 54 anni. In questo progetto l'azienda puo' contare sul
contributo del comune di Stradella che mette a disposizione due
educatori part time, e dell'associazione Anffas (Associazione
Nazionale Famiglie di Persone con Disabilita' Intellettiva e/o
Relazionale) che fornisce le automobili per il trasporto dei
lavoratori.
Scabrosetti sottolinea come il lavoro in un'azienda profit
favorisce maggiormente l'autonomia di persone con difficolta'
psichiatriche, rispetto a laboratori creativi protetti creati
appositamente per loro, "che non danno l'esperienza di incidere
sulla produttivita'". "All'inizio per esempio - dice l'ideatrice
del laboratorio - incontrano difficolta' legate alla confusione
che fa parte di ogni reale contesto lavorativo, ma poi si sentono
molto coinvolti e investiti nell'attivita' aziendale". Tuttavia
resta, come importante differenza rispetto a una vera
occupazione, la mancanza di una retribuzione per il lavoro
svolto. Scabrosetti la motiva indicando che "manca la normativa
che favorisce un convenzionamento" con le istituzioni locali. La
responsabile del laboratorio auspica una legge regionale sulla
multifunzionalita' che favorisca il riconoscimento e la
regolamentazione della funzione sociale delle aziende agricole e
che, attraverso modalita' di convenzionamento, favoriscano anche
la messa a punto di rapporti lavorativi retribuiti.
L'azienda "Fausto Andi" ha ottenuto grazie al laboratorio "Fuori
dalla Mischia" la certificazione di impresa etica e fa parte del
"Club delle imprese sensibili" della provincia di Pavia: 22
aziende che realizzano attivita' socialmente responsabili.
(Wel/ Dire)