(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 11 apr. - Invecchiare bene
puntando ad essere sempre piu' una risorsa e non un peso per la
societa'. Questo e' l'obiettivo dell'indagine "Passi d'argento
Sicilia", un sistema sperimentale di sorveglianza sulle persone
anziane, avviato dal ministero della Salute in collaborazione con
la Regione Umbria e il Centro nazionale di epidemiologia,
sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell'Istituto
superiore di sanita', a cui ha aderito anche la Regione
siciliana, attraverso la collaborazione tra assessorato della
Famiglia e Politiche sociali e l'assessorato della Salute.
L'indagine, presentata questa mattina nella sede di villa
Malfitano, e' stata condotta nel periodo compreso tra maggio e
dicembre nel 2009, su un campione rappresentativo di 365 anziani
over 65 della Sicilia.
Il campione e' stato suddiviso in quattro sottogruppi diversi
per tipo di bisogni: il 21% in buona salute e a basso rischio di
malattie, il 23% in buona salute ma a rischio, il 38% con segni
di fragilita' e il 18% con delle disabilita'.
Al 61% e' stata effettuata un intervista telefonica mentre al 39%
un intervista sul posto con l'operatore.
In alcuni casi l'anziano e' stato intervistato con l'aiuto del
"proxy" riconosciuto nella figura di un familiare o di una
persona di fiducia. Il 56% di loro vive con familiari della
stessa generazione (coniuge, fratelli o sorelle).
I tre pilastri per un invecchiamento attivo sono, secondo la
ricerca, in primo luogo riuscire a potere essere una risorsa per
l'intera collettivita'. A questo proposito solo un terzo (il 33%)
e' considerato una risorsa per la famiglia, i conoscenti o
l'intera collettivita'. Questa percentuale e' piu' alta nelle
persone al di sotto dei 75 anni con un livello piu' alto
d'istruzione senza difficolta' economiche ed in buona salute. E'
importante sottolineare che la persona ultra-64enne costituisce
una risorsa non solo quando e' in buona salute ma anche quando e'
fragile e disabile.
Solo il 2% partecipa a corsi ed iniziative di tipo culturale. Il
22% al di sotto dei 75 anni presta pure assistenza ad altri
anziani; sono piu' le donne (il 25%) rispetto al 17% degli uomini.
In secondo luogo c'e' la possibilita', assumendo uno stile di
vita adeguato, di rimanere piu' a lungo possibile in buona
salute. Solo il 17% giudica positivamente il proprio stato di
salute. Il 57% ha un peso superiore alla norma (che si distingue
per il 45% in soprappeso e il 12% in obesita'). Solo il 2%
consuma almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno. Il 59%
ha problemi di vista. Il 53% ha problemi di masticazione e solo
il 35% si e' recato da un dentista. Il 32% ha riferito di avere
dei sintomi di depressione e il 15% e a rischio di isolamento
sociale. Il 70% si e' rivolto a medico o familiari mentre il 30%
non ha chiesto aiuto a nessuno.
Il 34% consuma alcol. L'11% fuma. Il 22% ha dichiarato di avere
fumato e poi smesso e il 67% di non avere mai fumato. Il 23%
svolge quasi tutti i giorni attivita' fisica. Si tratta in questo
caso soprattutto di uomini con un alto livello d'Istruzione. Il
36% ha avuto un trauma da caduta (il 62% in casa, il 23% in
strada, l'8% in giardino. Il 50% vive con la paura di cadere).
Il terzo pilastro e' quello di usufruire di cure e tutele
adeguate e di avere un reddito adeguato ai bisogni.
In questo caso, solo il 14% si e' recato in centri dedicati alla
terza eta' o circoli e associazioni. Il 69% e' disabile ovvero
presenta limitazioni nello svolgimento di alcune attivita'
giornaliere. Di questi il 70% puo' disporre di un aiuto che
nell'88% proviene dai familiari, il 10% da persone a pagamento e
nel 2% da operatori dei servizi pubblici. Gli anziani che non
possono contare su un aiuto gratuito per piccole commissioni sono
il 30%.
L'82% degli intervistati arriva a fine mese con alcune o con
molte difficolta'. Indipendentemente dal percepire una pensione,
hanno un lavoro pagato il 7% e un'attivita' che produce reddito
il 2%. Il 94% riceve una pensione. Tra i lavori principali svolti
prima del pensionamento emergono per il 38% la casalinga, 15%
l'impiegato e 13% l'agricoltore.
"Il rapporto 'passi d'argento' permettera' di comprendere
meglio le dinamiche - ha dichiarato l'assessore alle Politiche
sociali Andrea Piratino - e il nuovo ruolo degli anziani nella
societa', approntando un nuovo approccio sulla terza eta".
"Le informazioni derivanti dall'indagine forniscono indicazioni
utili per il monitoraggio degli interventi - sottolinea Lucia
Borsellino, dirigente generale del dipartimento per le attivita'
sanitarie e dell'osservatorio epidemiologico regionale - e la
pianificazione di programmi efficaci per la tutela e la
promozione della qualita' della vita degli anziani. Gli anziani
sono un'importante risorsa sia per la famiglia che per tutta la
collettivita'. La famiglia continua ad essere il principale punto
di appoggio per l'anziano su cui puo' fare un completo
affidamento".
(Wel/ Dire)