(DIRE - Notiziario sanita') Roma, 11 apr. - "Il 13 maggio in
Italia non dimetteremo nessun paziente". Cosi' Maurizio
Maggiorotti, presidente di A.m.a.m.i., l'Associazione per i
medici accusati di malpractice ingiustamente, il 9 aprile dal
palco dell'Archiginnasio di Bologna per la conferenza organizzata
dalla piu' antica societa' medica italiana, la Societa' medica
chirurgica. "Se facciamo gli interessi dei malati, come
professionalita' e coscienza ci impongono- prosegue Maggiorotti-
le amministrazioni ci licenziano. Se cerchiamo di ridurre la
spesa sanitaria, secondo i dettami della politica e degli
amministratori, la magistratura ci arresta".
"Non e' piu' tollerabile andare avanti cosi'. Ogni giorno
rischiamo di finire in carcere per contenere la spesa
sanitaria-rincara la dose il presidente di A.m.a.m.i.- Si
susseguono le condanne a carico di medici accusati d'imprudenza
per aver proceduto, come gli s'impone, alle dimissioni di
pazienti che poi al proprio domicilio hanno presentato problemi
legati al motivo del ricovero. Le amministrazioni ospedaliere, di
contro, pretendono che siano rispettati i tempi minimi di
ricovero e le linee guida per il contenimento della spesa
sanitaria" continua Maggiorotti, invitando i colleghi medici
italiani ad una singolare protesta: "Per un giorno, in tutte le
regioni d'Italia, i medici non dimetteranno nessun paziente".
La proposta di A.m.a.m.i. sta riscuotendo il comprensibile
successo, e continua quotidianamente ad ottenere l'adesione dei
medici di ogni parte d'Italia, da societa' scientifiche e dagli
Ordini dei medici che contribuiranno alla singolare protesta.
"I pazienti dovranno essere al nostro fianco perche' proprio
loro, i malati, sono le prime vittime del sistema. Troppo spesso
dimessi con la febbre per contenere le spese. Non siamo di
principio contro la sentenza, ma non possiamo continuare ad
essere servi di due padroni. Salvo voler ridurre la medicina e la
Sanita' italiana a un'arlecchinata che poco s'addice alla
professione- prosegue beffardo Maggiorotti- Dobbiamo protestare
uniti e smettere di annaspare tra medicina dell'obbedienza
giurisprudenziale, imposta dai magistrati, e medicina del
risparmio, imposta dagli amministratori a danno della salute del
cittadino- conclude- Il medico deve riappropriarsi del ruolo
centrale nella cura dei pazienti".
(Wel/ Dire)