L'ERRATA SCOPERTA SAREBBE SOLO UN INCIDENTE DI LABORATORIO
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 11 apr. - Poco tempo fa ci
avevano detto che era stato trovato il virus responsabile della
sindrome da stanchezza cronica: si trattava di Xmrv, virus
appartenente alla stessa famiglia di quello responsabile
dell'Aids. Ora, invece, oltre a rinnegare questo risultato, si e'
arrivati alla conclusione che il microrganismo in questione non
esiste proprio in natura, ma e' il risultato accidentale di
manipolazioni sulle cellule.
Ma ripercorriamo insieme la storia della ricerca fin qui
portata avanti sul virus. Dobbiamo tornare indietro a 5 anni fa,
nel marzo 2006, quando un ricercatore americano dell'Ohio
University, Robert Silverman documenta la presenza del virus Xmrv
nei tessuti di alcuni tumori alla prostata. La scoperta, se
confermata, sarebbe stata importante, dal momento che il virus
era conosciuto per provocare leucemie solo nei topi e,
l'eventuale scoperta della sua responsabilita' anche nei tumori
umani lo farebbe aggiungere alla lista dei retrovirus - virus che
si inseriscono nel Dna delle cellule umane e le sfruttano per
moltiplicarsi - che possono infettare l'uomo, ossia Hiv 1 e 2,
relativi all'Aids, ed Htlv 1 e 2, responsabili di alcune forme di
leucemia.
Saltiamo poi avanti di tre anni, quando, nel 2009,
un'immunologa del Whittemore Peterson Institute a Reno attraverso
i propri studi rileva un legame tra il virus Xmrv e la sindrome
da stanchezza cronica. , disturbo di cui sono affette 300 mila
persone solo in Italia.
Questa scoperta e' stata, poi, seguita da molti altri
ricercatori, ma quelli europei non sono mai riusciti ad
identificare il virus, che sembra presente solo negli Usa.
Arriviamo ai nostri giorni, quando dei ricercatori
dell'University College di Londra e della Oxford University,
mettendo a confronto il Dna del virus del topo con quello nei
pazienti umani, non trovano differenza - mentre avrebbe dovuto
cambiare le proprie caratteristiche nel passaggio da animale ad
uomo, per cui arrivano alla conclusione che il virus e' solo il
risultato di una contaminazione di laboratorio.
(WEl/ Dire)