"ECCO NOSTRA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE SUI DIRITTI DEL MALATO".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 7 apr. - "'Primum, non nocere',
'Per prima cosa, non nuocere'. E' l'insegnamento ippocratico e il
primo comandamento dell'arte sanitaria ma l'errore, che deriva da
omissioni, imprudenze, negligenza, e' purtroppo insito nella
pratica del curare e nei nostri ospedali, dal Sud al Nord, fatta
eccezione per qualche rara eccellenza, diventa per il paziente
sempre piu' difficile fidarsi di chi lo ha in cura". E' quanto si
legge in una nota del Codici, il Centro per i diritti del
cittadino, che individua nel Lazio "una delle regioni italiane in
cui la situazione sanitaria e' di assoluta gravita'".
E segnala alcuni dei punti critici della sanita' laziale:
"Crisi dell'Ares 118. Secondo la Cgil Roma e Lazio- prosegue il
comunicato- il parco macchine della regione sarebbe inferiore
rispetto a quello previsto dalla normativa di 39 ambulanze.
Infatti, il totale delle ambulanze dovrebbe essere pari a 225
contro le 186 del Lazio. Dai dati del 2009, inoltre,
mancherebbero 159 medici, 478 infermieri, 531 autisti, 679
barellieri".
"Infezioni ospedaliere ed errori sanitari causati da
negligenza degli operatori sanitari- continua la nota del Codici-
Secondo i dati del 'Rapporto della commissione d'inchiesta sulla
sanita'', tra la fine di aprile del 2009 e il 25 gennaio del
2011, si sono verificati diciannove presunti errori sanitari e
altri tredici casi di malasanita'. Dei 19 presunti errori, su cui
sono in corso accertamenti da parte della magistratura, 11 hanno
portato alla morte del paziente".
E ancora. "Tempi d'attesa fuori controllo. Le cause del
disservizio- spiega Codici- possono essere dipendenti anche
dall'eccessiva attivita' professionale intramoenia. Mentre gli
italiani spendono in media 21 euro pro capite per l'intramoenia,
nel Lazio i cittadini ne sborsano 25". E poi c'e' la "totale
assenza delle necessarie verifiche del risultato".
(Wel/ Dire)