ESCLUSI DAI PROGRAMMI PERCHÈ NON RITENUTE SESSUALMENTE ATTIVI.
(DIRE - NOtiziario Sanita') Roma, 30 set. - Gli anziani del
Kenya, spesso esclusi dai programmi contro l'Hiv perche' non
ritenute persone sessualmente attive e quindi non a rischio,
stanno lentamente diventando piu' visibili nella lotta contro la
pandemia.
L'Ong HelpAge Kenya sta insegnando alle persone piu' anziane a
parlare con i propri coetanei di come si diffonde l'Hiv, ad
insegnare loro ad usare i preservativi, ad effettuare test e
sottoporsi a cure per l'Hiv e a vivere una vita sana pur essendo
sieropositivi. "Quando hai un anziano di 65 anni che parla
apertamente della propria condizione di sieropositivo, i suoi
coetanei iniziano a riflettere e a capire che possono essere
contagiati a loro volta," ha affermato Erastus Maina, funzionario
di programma presso HelpAge Kenya. "Molti di loro ancora
considerano l'Hiv come una malattia dei giovani e degli
irrequieti, dimenticando che molti hanno rapporti sessuali con
persone giovani".
Secondo l'indagine Kenya Aids Indicator del 2007, i Kenyani di
eta' compresa fra i 50 e i 64 anni riportano un tasso di
diffusione dell'Hiv del 5%; un 3.4% e' affetto da sifilide, una
percentuale maggiore che in qualsiasi altro gruppo di eta'. Maina
ha osservato che le persone piu' anziane sono stata relegate al
ruolo di assistenti per bambini orfani a causa dell'Hiv, senza
prestare molta attenzione al fatto che molti continuano ad avere
una vita sessualmente attiva. Uomini anziani hanno rapporti con
donne molto piu' giovani e nello stesso tempo continuano ad fare
sesso con le loro mogli piu' anziane.
Quando Douglas Nasirembe, 66, si e' ammalato quattro anni fa,
l'idea che potesse essere sieropositivo non gli e' nemmeno
passata per la mente, pur avendo ereditato due vedove diversi
anni prima. "A volte stavo male, poi scompariva e tornava di
nuovoa' Pensavo che fosse una di quelle malattie che vengono
quando si e' vecchi e poveri", ha detto nella sua casa nel
villaggio di Kakamega, nel Kenya occidentale.
Alla fine Nasirembe e' stato diagnosticato sieropositivo e si e'
convinto ad iniziare una cura di farmaci aniretrovirali. "Ho
pensato a quanto vergognoso fosse per me fare la fila con persone
giovani per i farmacia' Sapevo che sarei stato un pesce for
d'acqua," ha detto.
"Ho deciso di parlarne con il medico, e ha detto che potevo
prendere le medicine da lui, cosi' non dovro' piu' fare la fila
al banco", ha aggiunto.
Nasirembe sa cos'e' un condom, ma non ne ha mai usato uno. "Non
posso andare dove insegnano ai ragazzi ad usare i preservativia'
mi guarderebbero e direbbero 'quest'uomo anziano ancora lo fa',"
ha detto.
HelpAge Kenya finora ha fatto tirocinio a 313 educatori della
stessa eta' nella Provincia Centrale del Kenya con l'obiettivo di
raggiungere gli anziani. Insieme al Programma nazionale di
controllo dell'Aids e delle malattie sessualmente trasmesse,
Nascop, stanno anche creando un manuale di cure domestiche
incentrato sulla cura delle persone anziane colpite da Hiv.
Nasiremebe ha dichiarato che si sentirebbe a suo agio a parlare
dell'Hiv coi propri coetani.
Second Charles Okal, coordinatore per la Provincia di Nyanza
dell'Aids e delle malattie sessualemnte trasmesse, la percezione
del basso rischio di contrarre Hiv da parte dei piu' anziani
significa che essi non hanno ricevuto ne' i messaggi di
prevenzione dell'Hiv ne' le cure necessarie. "I programmi contro
l'Hiv dovrebbero essere congeniali agli anziani affinche' essi
possano partecipare; quando credono di non essere a rischio,
significa che molti di loro non effettuano cure mediche a causa
di una diagnosi tardiva", ha detto.
(Wel/ Dire)