(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 30 set. - Il Parlamento ha
detto il si' definitivo alla legge sui disturbi specifici
dell'apprendimento. Ovvero dislessia, discalculia e disgrafia.
Fino ad oggi le scuole non erano obbligate ad intervenire anche
se un alunno manifestava questi problemi. Tutto era a carico dei
genitori. Adesso la scuola diventa parte integrante della
diagnosi e della cura di questi disturbi. Il si' finale, dopo un
lungo iter, e' arrivato in commissione Cultura al Senato, riunita
in sede deliberante. Il presidente della commissione, Guido
Possa, parla di "importante modernizzazione della nostra scuola
in ogni ordine e grado. A soffrire di queste difficolta' di
apprendimento si stima sia in Italia non meno del 3-5%
dell'intera popolazione scolastica".
La legge prevede didattica personalizzata, l'uso di strumenti
compensativi (personal computer, calcolatore), nonche'
facilitazioni specifiche per gli esami anche universitari e per
lo studio delle lingue straniere. I genitori di alunni della
scuola primaria con tali disturbi, la cui diagnosi e' riservata
al Servizio sanitario nazionale, potranno usufruire di permessi
di orario flessibile sul lavoro per assistere meglio i loro figli
nelle attivita' scolastiche. La legge prevede infine una
specifica formazione per i docenti, per il riconoscimento
tempestivo di queste patologie e per l'applicazione di didattiche
riabilitative.
"VITTORIA DOPO UNA LUNGA BATTAGLIA" - "Sono soddisfatta, anche
come genitore, perche' questa legge riconosce finalmente dopo
tante battaglie l'esistenza della dislessia e di altri disturbi
specifici di apprendimento stimolando la scuola a individuarli
precocemente e definendo i luoghi del percorso diagnostico e
didattico". Rosabianca Leo, presidente dell'Associazione italiana
dislessia (Aid), accoglie con gioia la notizia dell'approvazione
definitiva della legge sulla dislessia, oggi al Senato. La legge,
per cui sara' previsto un finanziamento di 2 milioni di euro
complessivi per gli anni 2010-2011, sancisce il diritto a
usufruire dei provvedimenti compensativi e dispensativi lungo
tutto il percorso scolastico compresa l'universita' e assicura la
preparazione degli insegnanti e dei dirigenti scolastici. Per le
famiglie sara' inoltre garantita la possibilita' di usufruire di
orari di lavoro flessibili. Inoltre, qualora non sia disponibile
effettuare diagnosi presso le strutture del Servizio sanitario
nazionale, la legge da' la possibilita' di effettuarle presso
strutture accreditate.
"Stiamo gia' lavorando con il ministero dell'Istruzione, di
cui abbiamo apprezzato la volonta' di affrontare il problema, in
merito alle linee guida sulla legge. Certo e'- prosegue Leo- che
siamo solo all'inizio di un percorso che dovra' essere avviato
con le scuole, soprattutto sul tema della formazione dei
dirigenti scolastici e le strutture del Servizio sanitario
nazionale". Il testo "e' certamente un salto di qualita' rispetto
al passato ma va migliorato sia sotto l'aspetto della valutazione
sulla sua effettiva applicazione sia per esempio con
l'inserimento di sanzioni per chi non rispetta la normativa.
Siamo consapevoli, come associazione, che le cose non si cambiano
in poco tempo ma l'approvazione di oggi ci conferisce piu' forza
per migliorare il testo e per tutelare meglio i diritti delle
persone con disturbi di dislessia. Infine, un ringraziamento va a
tutti i senatori e i deputati che in questi anni si sono
impegnati per far approvare la legge. Desidero poi anche
ringraziare la Fondazione Telecom Italia, partner della nostra
associazione, per la collaborazione che ci ha assicurato nel
portare avanti importanti iniziative di formazione, informazione
e supporto agli studenti anche in assenza di questa norma.
Progetti sui quali Fondazione Telecom Italia investe 1,5 milioni
di euro e che da domani potranno ulteriormente svilupparsi in
tutto il Paese a sostegno dell'attivita' didattica
istituzionale", chiude la presidente dell'Aid.
(Wel/ Dire)