BIANCHI (UDC): "AVRANNO FINALMENTE IL RUOLO CHE GLI COMPETE"
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 27 set. - Farmacie come primi
presidi socio-territoriali per coadiuvare il medico nello
svolgimento dei suoi compiti. Nuove attribuzioni per psicologi e
medici di famiglia. Questi ultimi messi al centro di
un'organizzazione allargata che vada a coadiuvarli, in modo da
offrire un servizio migliore ai pazienti. E' quanto emerso al
Festival della salute di Viareggio, durante il convegno "Nuove
attribuzioni per i professionisti della salute", al quale ha
partecipato la senatrice Dorina Bianchi (Udc).
In attesa che i decreti attuativi sanciscano questa nuova
attribuzione di competenze, e della loro successiva conferma da
parte della Conferenza Stato-Regioni, la senatrice Bianchi, ha
parlato dei nuovi ruoli, soffermandosi in particolare su quello
delle farmacie. "Prenderanno finalmente il ruolo che gli compete
nell'ambito del Ssn- ha spiegato- Non potevano restare una mera
attivita' commerciale". Dunque farmacie come primi presidi
socio-territoriali per coadiuvare il medico nello svolgimento dei
suoi compiti. "Sara' necessario pero'- prosegue l'esponente
dell'Udc- coordinare i diversi livelli organizzativi per non far
pesare, sulle sole spalle del medico, le eventuali colpe di 'casi
di malasanita'' magari imputabili a cattive gestioni
organizzative. "Presente al dibattito anche Gabriele Peperoni,
segretario nazionale Fnomceo, che ha sottolineato la "differenza
tra ruolo delle farmacie e ruolo dei farmacisti. I farmacisti-
prosegue Peperoni- possono aiutare i compiti del medico, ma non
deve passare il messaggio che possano sostituirlo. Neanche per
questioni di salute apparentemente poco rilevanti". Dello stesso
avviso Fiorenzo Corti, presidente Fimmg, che ha riportato
l'attenzione sul federalismo fiscale "un problema a monte della
discussione- avverte- perche' con l'effettivo avvio di una
sanita' di tipo federale molte Regioni non potranno permettersi
di fare un discorso organizzativo di questo tipo, a causa di una
mancanza di fondi. Gran parte delle Regioni meridionali sono alle
prese con emergenze piu' gravi e si rischia di avere, ancor piu'
di oggi, una sanita' sviluppata in maniera poco omogenea nelle
diverse realta' locali".
(Wel/ Dire)