(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 set. - Fare il punto sul
grave stato di disservizi che esistono per coloro che sono malati
di Alzheimer e gridare a gran voce che il Cei (centro educativo
Alzheimer) di Palermo deve essere riconosciuto dalle istituzioni
come una realta' erogatrice di servizi indispensabili per la
societa'. Questo e' stato l'obiettivo dell'incontro, svoltosi
oggi presso il Cei nel suo decimo anniversario e in occasione del
XVI congresso regionale su "La malattia di Alzheimer e la rete
dei servizi in Sicilia".
"Da diverso tempo il centro e' attivo soltanto grazie ad alcuni
volontari che si sforzano ogni giorno di garantire assistenza
diurna ad una decina di malati che non sanno dove andare. Quello
che mi amareggia di piu' - afferma Gaetano Lisciandra, direttore
del Cei -, e' proprio la grande indifferenza che esiste nei
confronti della nostra realta' che, se messa in condizioni di
funzionare bene, potrebbe fare risparmiare alla sanita' siciliana
tanti soldi. Il mancato riscontro reale e responsabile evidenzia
un'indifferenza alle gravi problematiche che questa malattia
comporta o, peggio, a una contesa per l'accaparramento del
servizio. La cosa che mi dispiace ancora di piu' e' che abbiamo
attrezzature specifiche provenienti dalla Spagna e
dall'Inghilterra che si stanno lentamente perdendo perche' sono
inutilizzate".
"In Sicilia solo uno su dieci e' assistito dalle strutture
pubbliche - sottolinea Vincenzo Borruso, medico e direttore del
periodico "Mondo solidale" -. Preoccupa l'assoluto abbandono nel
quale le famiglie lottano proponendo soluzioni adeguate,
soluzioni di sollievo per loro e per i malati". "Le istituzioni
hanno il dovere di aiutarci a sostenere le spese per assistere i
nostri familiari - dice Rosa Zaffuto la familiare di un malato -
garantendo servizi pubblici come questo che ci danno una boccata
di ossigeno".
Tra i familiari c'e' chi per la forte esasperazione si lascia
andare a considerazioni solo di tipo emotivo. "Io appresso a mio
marito sto impazzendo - grida, infatti, una signora -. Se poi
faccio uno sproposito nei confronti di mio marito a pagarne le
conseguenze finendo sui giornali sono io, non certo chi deve
intervenire ed aiutarci?". Parole forti e un invito al governo
siciliano perche' prenda a cuore la questione una volta per tutte
giungono, invece, dal deputato regionale del Pdl Salvino Caputo.
"Il governo regionale deve dare un segnale forte, senza
condannare le famiglie ad un inevitabile isolamento sociale e
culturale. Il centro va riconosciuto e non puo' essere affidato
solo al volontariato di coscienza. Questo e' un problema ancora
sottovalutato e sottostimato - afferma il deputato regionale
Salvino Caputo -. Si sono fatti finora salti mortali per
garantire la sopravvivenza fisica del centro ma non ci si puo'
fermare solo a questo. Il nuovo bando che scade a breve e' una
fotografia di quello precedente che esclude molti e favorisce i
pochi. Il direttore non puo' fare il pellegrino per elemosinare
piccole promesse da un ufficio all'altro. E' arrivato il momento
di fare delle scelte concrete che diano pieno riconoscimento alla
vita di questo Centro nel rispetto di tutti i familiari che
soffrono questi enormi disagi".
Un mea culpa arriva invece dall'assessore alla formazione
professionale Mario Centorrino chiamato a sostituire il
presidente Raffaele Lombardo. "Mi scuso a nome della mia
istituzione se non e' stata capace finora di risolvere il
problema. Sara' mia cura sollecitare in questo senso l'assessore
regionale alla sanita' Massimo Russo - sostiene l'assessore
Centorrino -, affinche' si possano individuare le forme piu'
concrete per un'azione mirata. Per quanto mi compete mi
impegnero' perche' si creino le condizioni idonee a favorire dei
corsi di formazione per volontari e operatori socio-assistenziali
specializzati in questo tipo di malattie. Mi rendo conto che
manca ancora una puntuale azione di sistema in grado di garantire
adeguata assistenza, prevenzione e cura nei confronti di questa
malattia".
Una timida rassicurazione giunge dal comune rappresentato
dall'assessore Russo. "Capisco che non serve a niente fare i
bandi se poi questi oltre ad essere bloccati, rimangono quasi
fermi perche' immersi nella palude burocratica. Per il momento
attendiamo comunque che si concluda il bando per l'integrazione
degli operatori del servizio socio-sanitario previsto dalla legge
328 - riferisce l'assessore alle attivita' sociali Raoul Russo -.
Inoltre aspettiamo il via libera dalla regione affinche' si renda
al piu' presto operativa l'assistenza domiciliare integrata (Adi)
specifica per l'Alzheimer".
(Wel/ Dire)