SALUTE. SANGUE INFETTO, "LE VITTIME NON SONO TUTTE UGUALI"
INTERROGAZIONE: RISARCIMENTI, DISCRIMINAZIONE TRA CATEGORIE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 set. - Negli anni '60, '70 e
'80, a causa di incredibili e colpevoli superficialita' da parte
di dirigenti industriali e rappresentanti di enti statali, alcune
migliaia di persone sono rimaste vittime di sangue e plasma
infetto. Maria Antonietta Farina Coscioni del Pd in
un'interrogazione presentata ieri alla Camera spiega cosi' il
contagio che ha comportato centinaia di decessi per epatite e
Aids. Ma la situazione e' oggi ancora piu' assurda, perche' se e'
vero che nel 2003 centinaia di cause penali e civili hanno
sancito e certificato la responsabilita' del ministero della
Salute e, con una transazione, circa 700 emofiliaci vengono
risarciti dal ministero con circa 400 mila euro a testa, nel 2010
si e' determinata una vera e propria "discriminazione tra
categorie". Questo perche' per lo stesso danno fisico il
ministero della Salute ha proposta a un emofiliaco 400 mila euro,
e a un emotrasfuso 68 mila euro;
sei volte di meno. Inoltre, lo stesso ministero ha proposto di
pagare subito chi ha "le carte in regola", mentre chi ha problemi
di prescrizione - essendo passati molti anni - dovrebbe confidare
in un decreto-legge "salva esclusi" successivo, di cui non esiste
alcuna garanzia o impegno scritto. Le associazioni e i comitati
dei contagiati e le loro famiglie, si oppongono a quelle che
definiscono discriminazioni tra emofiliaci e thalassemici da un
lato, e altre categorie dall'altro, e sostengono che tutti i
contagiati devono essere risarciti egualmente, senza distinzione
di categorie, e senza considerare la prescrizione. Farina
Coscioni con l'interrogazione ha quindi fatto appello al ministro
della Salute, Ferruccio Fazio, ed al ministro della Giustizia,
Angelino Alfano, affinche' queste richieste vengano ascoltate e
che i danneggiati siano tutti inclusi nelle procedure di
indennizzo.
(Wel/ Dire)
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