(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 set. - Per la dodicesima
volta, ne "vale la pena", come recita il sottotitolo della
"Giornata nazionale dei risvegli per la ricerca sul coma", in
programma per il prossimo 7 ottobre.
Vale la pena interrogarsi, almeno per una giornata, su una
malattia sulla quale troppe volte i riflettori sono spenti.
"Vivere accanto a una persona con esiti di coma, - dice Fulvio De
Nigris, padre di quel Luca a cui e' dedicata la "Casa dei
risvegli Luca De Nigris" e l'associazione "Gli amici di Luca" -
convivere con la malattia, vuol dire essere coinvolti in una
dimensione a tutto campo dove la riabilitazione non finisce nei
luoghi deputati, ma si prolunga al domicilio, nelle unita'
speciali di assistenza permanente, nella vita di tutti i giorni,
coinvolgendo le famiglie e l'intera societa'". E aggiunge: "Il
coma e' una malattia che colpisce anche la famiglia".
Sono numerosi gli appuntamenti che preludono alla "Giornata dei
risvegli". Fra i tanti, vanno segnalati due convegni, molto
significativi per il loro apporto scientifico. Il primo si terra'
all'hotel Bigio di San Pellegrino terme (Bergamo) e sara'
incentrato sugli aspetti innovativi nella terapia e
nell'assistenza dei pazienti che hanno subito gravi
celebrolesioni, curato dall'associazione "Genesis". Il secondo,
dal titolo "Ricerca e sperimentazione sugli stati vegetativi",
sara' l'occasione per dare il via ad un progetto di monitoraggio
sulle diagnosi di stato vegetativo e per riproporre il "Libro
bianco sugli stati vegetativi e di minima conoscenza", realizzato
dalle associazioni che rappresentano i familiari dei pazienti,
gia' presentato il 7 giugno scorso.
Ma per i piatti forti bisognera' attendere il 7 ottobre. Ci
sara' spazio non solo per la ricerca scientifica, ma anche per
l'arte, perche' "tutto e' collegato", come dichiarata Alessandro
Bergonzoni, testimonal della giornata e direttore artistico delle
manifestazioni. Si parte con "A cura dia'", un evento per
raccontare che cosa succede quando l'arte entra nei luoghi della
malattia. "Non e' piu' possibile non vedere nel tema della
malattia anche l'arte, la poesia, la morte, la speranza, la
guarigione, lo spirito, ecc.", spiega Bergonzoni. "Bisogna
raccontare a chi non e' presente in quei luoghi e a chi non ha
vissuto quell'esperienza che cosa significa avere un familiare in
coma. Con la 'Casa dei risvegli', percio', spero di non
diffondere solo arte ma anche conoscenza". Il dodicesimo
anniversario si chiude in bellezza con lo spettacolo comico
"Serata dedicata a chi", sempre di Bergonzoni. "Non voglio
anticiparvi molto, ma sappiate che ci sara' una sorpresa per il
finale", dichiara l'artista. Come dice il comico a conclusione
della pubblicita' progresso per la "Giornata dei risvegli", in
onda in 800 sale e sui canali nazionali, "C'e' anima viva". Anche
nel mondo della ricerca, dell'associazionismo e dell'arte.
(Wel/ Dire)