(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 20 set. - Il comportamento
degli individui, in particolare nelle pratiche mediche e nelle
abitudini che riguardano la salute, sarebbe fortemente
condizionato dai social network. È la tesi di una ricerca
condotta da studiosi statunitensi del Mit, secondo cui i social
network non solo diffondano consigli e opinioni, ma, ad un
ulteriore livello, possono modificare i comportamenti. In ambito
medico, quindi, l'obiettivo e' di utilizzare questi canali per
promuovere pratiche mediche virtuose, come la prevenzione di
alcune malattie o la vaccinazione. In passato gli scienziati
avevano gia' osservato come i social network producano
cambiamenti su larga scala piu' velocemente di altri mezzi. In un
nuovo studio pubblicato da 'Science' Damon Centola, docente alla
Sloan School of Management del Mit, ha raggiunto un'ulteriore
conclusione: gli individui acquisiscono piu' facilmente le buone
pratiche per la salute attraverso i rapporti e gli scambi con gli
"amici" dei social network rispetto a quanto succeda nei rapporti
reali con persone che conoscono. Gli scambi di informazioni
attraverso questi mezzi sono spesso ridondanti, ma e' proprio la
ripetitivita' di alcune idee che stimola i cambiamenti di
abitudine. E anche la convinzione secondo cui nelle scienze
sociali una novita' prende piede piu' facilmente se viene
trasmessa in un gruppo di persone legate da rapporti di lunga
data viene messa in discussione. I "rapporti" nei social network,
infatti, sono spesso occasionali e superficiali, ma questo non
impedisce alle idee che trasmettono di attecchire. Centola ha
creato una community online sugli argomenti della salute e ha
osservato i comportamenti degli iscritti. Notando che i
frequentatori abituali di social network, forum e community sono
piu' portati rispetto agli altri utenti a partecipare a scambi di
opinioni sulla salute e la medicina. Questi utenti sono anche
piu' propensi ad adottare nuove abitudini e l'effetto sugli
individui si puo' tradurre, per lo studioso americano, in un
fenomeno su larga scala. I risultati avrebbero importanti
implicazioni nel campo sanitario.
Le autorita' che si occupano di salute pubblica potrebbero cioe'
utilizzare social network e community online per promuovere
campagne di screening, di prevenzione, di sana alimentazione, di
vaccinazione. "Uno dei punti chiave di questa ricerca -
sottolinea Emanuela Mencaglia, psicologa di Humanitas - e' la
dimostrazione che per far passare informazioni e buone abitudini
sanitarie attraverso internet e' importante il numero di contatti
che l'utente ha nella rete, e non la frequentazione di lunga data
di una community o di un forum. Piu' sono gli 'amici' virtuali e
piu' e' intenso lo scambio di idee e notizie. La comunicazione
online permette in questo modo di discutere e imparare da altri,
di ricevere sollecitazioni da piu' fonti e di condividere e fare
proprie le informazioni". (Fonte: www.humanitasalute.it)
(Wel/ Dire)