(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 20 set. - "Non ci costringete a
vivere, ma fateci vivere con dignita'". Parla dal suo letto, da
cui non si alza ormai da diversi anni, Francesco Spoto, siciliano
di 49 anni di Gravina di Catania, affetto da Sclerosi laterale
amiotrofica dal 2002.
Tracheostomizzato, Francesco respira grazie ad un ventilatore
artificiale. Puo' muovere solo gli occhi, grazie ai quali riesce
a comunicare col mondo attraverso un sintetizzatore vocale.
Eppure l'Inps da qualche giorno gli ha sospeso la pensione di
invalidita'. A raccontare la vicenda e' lui stesso, in un video
pubblicato su internet e proiettato in piazza Duomo a Catania lo
scorso 5 settembre durante la prima edizione del Festival della
solidarieta', una manifestazione in onore al corregionale
Salvatore Crisafulli, risvegliatosi da uno stato vegetativo e che
alcuni mesi fa minaccio' di andare in Belgio per effettuare
l'eutanasia, per protestare contro la mancata assistenza. Un
evento, quello di Catania, organizzato dall'associazione "Sicilia
Risvegli Onlus" a cui hanno partecipato altri disabili gravi per
raccontare le difficolta' di convivere non solo con una malattia
altamente disabilitante, ma anche con un'assistenza troppo spesso
carente. Manifestazione, spiega Pietro Crisafulli, fratello di
Salvatore e presidente dell'associazione, alla quale - pur attesi
- non hanno partecipato politici e uomini delle istituzioni,
compreso il vescovo di Catania, Salvatore Gristina.
"Se io sono un falso invalidoa'" dice Francesco attraverso il
suo comunicatore. Nonostante la Sla, infatti, l'uomo e' finito
nel bel mezzo della caccia ai falsi invalidi. Come tanti altri,
Francesco ha ricevuto a casa la comunicazione dell'Inps inviata a
tutti coloro che non si sono presentati alla convocazione della
commissione medica. "Sono due mesi che l'Inps mi manda
comunicazioni - racconta Francesco - dicendo che devo andare a
visita di controllo minacciandomi di sospendere la pensione di
invalidita'. Ma io ho fornito i certificati medici e li ho
invitati ad una visita domiciliare, ma non ci sentono". Numerosi
sono stati i contatti telefonici con l'Inps, con rassicurazioni
da parte dell'Istituto che non si sarebbe arrivati alla
sospensione della pensione: "Io stesso - racconta Pietro
Crisafulli, che segue da vicino la situazione - ho inviato il 3
settembre all'Inps il fax che ci avevano chiesto per scongiurare
la sospensione dell'assegno, ma non e' servito a nulla. E faccio
notare che gia' il 5 settembre ci era stato assicurato che in
piazza Duomo a Catania un rappresentante dell'Inps sarebbe
intervenuto per annunciare che il provvedimento di sospensione
non sarebbe stato preso. Insomma, ufficiosamente ci rassicurano,
ma dal punto di vista ufficiale non cambia nulla. Siamo soli. E
purtroppo anche dall'Aisla non abbiamo avuto nessun aiuto". In
particolare, Pietro Crisafulli fa poi notare che, al di la' della
sospensione della pensione, Spoto non riceve un'assistenza degna
dalle istituzioni, che sostanzialmente "lo hanno abbandonato
completamente al suo destino".
Le parole di Francesco, anche se saltano fuori da un computer,
non riescono a nascondere l'indignazione. "Si devono vergognare -
dice -: nelle mie condizioni, tracheostomizzato e attaccato ad un
ventilatore per respirare devo andare a fare la visita. Vergogna,
vergogna a tutti i responsabili dell'Inps". Quello di Francesco
e' un appello rivolto alle "massime cariche regionali e
nazionali", un messaggio che spera "non cada nel vuoto", ma non
solo per la se stesso. Gli occhi di Francesco sono quelli di una
persona malata di Sla, ma danno voce a tante persone con
disabilita'. "In fondo - dice -, lo chiediamo a nome di tutti i
malati che sono allettati: un po' di attenzione e una assistenza
seria che aiuti le famiglie ignorate a vivere con dignita'".
(Wel/ Dire)