(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 20 set. - "Lo scenario di
riferimento, rappresentato dal Programma nazionale della ricerca,
delinea un ritardo dell'Italia rispetto al contesto scientifico
internazionale". Lo afferma il ministro dell'Istruzione,
Mariastella Gelmini, in una intervista rilasciata al quotidiano
'Il Giornale'. "Serve una maggiore propensione ad applicare i
risultati della ricerca: abbiamo ancora pochi brevetti e poche
collaborazioni con imprese- continua il ministro- sia italiane
sia straniere. Gli investimenti privati segnalano inoltre una
consistente distanza dalla media europea".
Per quanto riguarda il futuro, secondo la Gelmini "la chiave
di volta per garantire la crescita del sistema di ricerca in
un'economia basata sulla conoscenza e' l'interazione costante e
profonda tra imprese, universita' e istituzioni di governo. La
collaborazione pubblico-privato ha un valore strategico per lo
sviluppo di prodotti e processi necessari a mantenere e
sviluppare la competitivita' del Paese e il livello delle
esportazioni, nonche' a ridurre la dipendenza nazionale,
economica e politica, in settori come quello dell'energia,
dell'ambiente e della salute- conclude- Lo sviluppo del sistema
produttivo e' la premessa per aumentare i livelli occupazionali e
adeguare le politiche di welfare. Per questo il Programma
nazionale di ricerca assegna alle universita' e agli enti di
ricerca un ruolo di sostegno allo sviluppo del Paese".
(Wel/ Dire)