ESPERTI RIUNITI A PALERMO PER IL CONVEGNO DI "STUPENDAMENTE"
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 20 set. - Un confronto aperto
tra diversi psichiatri ed esperti per ribadire quanto sia
importante sostenere e favorire oltre alla terapia farmacologia i
percorsi di terapia psicosociale integrata. Questo e' stato
l'obiettivo dell'incontro di oggi su "Focus sul disturbo
bipolare" svoltosi presso il Grand Hotel Piazza Borsa di Palermo.
"Il tentativo e' quello principalmente di favorire un confronto
tra le diverse esperienze professionali su questo campo - afferma
Marcello Alessandra, psichiatra e presidente dell'associazione
onlus Stupendamente -. Quello che auspichiamo e' sicuramente un'
informazione che non sia sterile perche' spesso eccessivamente
ancorata ad approcci di tipo accademico. Per questo puntiamo ad
una psichiatria aperta a tutti avendo anche i familiari come
principali interlocutori.
Oggi siamo di fronte ad un disturbo patologico che e' curabile e
con il quale in molti casi si puo' convivere -. E' stato
ampiamente dimostrato che oltre alla cura farmacologia e'
fondamentale il sostegno integrato del paziente".
Sull'importanza dell'attivazione di percorsi di terapia
integrata a quella farmacologia gli esperti sono apparsi tutti
sulla stessa linea. "Se oggi oltre alla terapia farmacologiaca,
il paziente riesce, attraverso un percorso integrato, ad avere
una sua gratificazione psicologica dalla vita affettiva e
lavorativa si riescono a raggiungere buoni risultati - sostiene
lo psichiatra Oliviero Olivieri - . Inoltre il medico che abbia
realmente a cuore lo stato del paziente deve favorire un dialogo
non solo con lui ma anche con i familiari perche' se non c'e'
famiglia non c'e' risultato".
"Oggi il riconoscimento dell'indispensabilita' dell'approccio
integrato caratterizzato da farmaci, psicoterapia,
psicoeducazione e riabilitazione e' fuori discussione - dice
anche lo psichiatra Michele Inguglia -. In particolare
all'interno del percorso psicoeducazionale un ruolo significativo
deve avere la famiglia. Gli obiettivi di oggi sono quelli di
evitare le ricadute. Sappiamo che il 90% dei pazienti interrompe
le terapie perche' si sente bene e crede di non averne piu'
bisogno. Per evitare che cio' avvenga bisogna lavorare molto
sullo stato di consapevolezza del paziente riguardo alla sua
patologia. Naturalmente l'approccio integrato e' finalizzato a
ridare fiducia e speranza a chi soffre di questo disturbo".
Dell'approccio farmacologico ha parlato invece Giulio Perugi,
ricercatore in clinica psichiatrica dell'universita' degli studi
di Pisa. "Ricordiamoci che la malattia non esiste per farci
lavorare e diventare famosi. Il distrurbo bipolare richiede un
trattamento farmacologico personalizzato che varia da persona a
persona - afferma il prof. Perugia -. Il punto di partenza e'
comunque quello di andare al di la' di un modello di studio della
malattia che tende a creare false rassicurazioni. L'approccio
farmacologico va bene se usato con cautela e prontamente
collegato ad un percorso psicoterapeutico di tipo integrato".
All'incontro erano presenti alcuni familiari e amici di persone
affette da questo disturbo patologico della personalita'. "Ho
vissuto la drammatica esperienza di avere un'amica con questo
disturbo - dice la signora Pina -. E mi sento di dire che sia i
familiari che noi amici non dobbiamo essere lasciati soli perche'
c'e' il bisogno di essere aiutati a sostenere chi soffre di
questa malattia". L'associazione Stupendamente che ha organizzato
l'incontro e' nata tre anni ed ha gia' realizzato sui temi che
interessano la psichiatria 22 incontri.
(Wel/ Dire)