INTERVENIAMO SULLE STRUTTURE DOVE AVVENGONO 200-300 PARTI L'ANNO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 16 set. - "Il quadro emerso con
le relazioni dei Nas sui casi di presunta 'malpractice', avvenuti
nelle ultime settimane, e' davvero preoccupante. Rispetto
all'incredibile serie di circostanze infauste legate ai parti
cesarei, abbiamo deliberato all'unanimita' l'apertura di
un'inchiesta sulle sale parto". Questo l'annuncio di Ignazio
Marino, presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul
Servizio sanitario nazionale, al termine della seduta
dell'Ufficio di presidenza della Commissione.
"Procederemo- ha spiegato Marino- ad una spedita raccolta
dati, sottoponendo agli assessori regionali alla sanita' un
questionario che contenga diversi indicatori, tra i quali: numero
dei parti l'anno; nati vivi; nati morti; mortalita' neonatale e
perinatale; mortalita' materna; percentuale di cesarei;
percentuale di epidurali; percentuale di parti in intramoenia".
"Cerchiamo- prosegue il presidente della commissione- di
intervenire sulle strutture dove avvengono 200-300 parti l'anno:
magari l'organizzazione e' perfetta quando il parto e' naturale,
ma se intervengono delle complicanze, la macchina e' in grado di
gestire l'emergenza? Inoltre andiamo in quelle regioni dove il
numero di cesarei e' fuori controllo, soprattutto Campania,
Calabria e Sicilia. Se l'Oms fissa al 13,7% il dato dei cesarei
necessari nel mondo, l'Italia non puo' essere al 39%, Reggio
Calabria non puo' attestarsi al 65%".
"Il problema del rispetto dei protocolli e' legato all'assenza
di verifiche e controlli. Se avessimo un garante di nomina non
governativa, tanti incidenti si potrebbero evitare. Tra le
inchieste aperte sui casi recenti esemplare e' Torino: sapete
quanto costa- ha affermato Marino- un braccialetto su cui
inserire il codice a barre relativo al paziente? 10 centesimi. Se
un lettore laser per tradurre e confrontare il codice con un
database c'e' in ogni cassa di ogni supermercato, perche' non
puo' entrare nella routine di un reparto?".
(Wel/ Dire)