VERIFICA DEL RISPETTO DELLE MISURE PRE E POST-INTERVENTO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 16 set. - Come i piloti
prima del decollo, anche chi lavora in sala operatoria puo' ora
effettuare un ultimo e puntuale controllo, in modo tale da
evitare errori e accrescere ulteriormente la sicurezza del
paziente. Da agosto, l'ospedale "Morgagni-Pierantoni", fra i
primi in Emilia-Romagna, sta, infatti, sperimentando l'utilizzo
di una check list per controllare che prima, dopo e durante
l'intervento chirurgico siano state rispettate e seguite tutte le
procedure previste.
In concreto, un infermiere referente pone varie domande, ad
esempio "Il sito dell'intervento e' stato marcato?" o "Il
conteggio finale di garze, aghi e altro strumentario chirurgico
e' corretto?", presenti in un modulo predefinito, a tutti i
componenti dell'equipe, barrando, in base alle risposte ricevute,
le opportune caselle: migliorando la comunicazione fra operatori
si cerca, insomma, di azzerare il rischio di potenziali errori. A
questo punto entra in gioco la seconda innovazione, che vede
Forli' capofila in Regione e in Italia. Per "vistare" le varie
voci, infatti, si utilizza una speciale penna digitale con
lettore ottico in grado di acquisire in tempo reale tutti i dati,
che vengono scaricati, una volta che l'apparecchio e' inserito
nel proprio "calamaio", negli opportuni data-base, con notevole
risparmio di tempo ed evitando eventuali errori di battitura.
"La checklist vuole essere il controllo ultimo, il filtro
finale dell'avvenuta applicazione di tutte le verifiche e
procedure operative- illustra il dottor Giorgio Gambale,
direttore dell'Anestesia e Rianimazione dell'Ausl di Forli', che
ha partecipato alla costruzione del progetto regionale "Rete sale
operatorie sicure" - lo strumento e' stato mutuato
dall'aeronautica, dove i piloti dispongono di un elenco di
controlli da effettuare prima del decollo. Basarsi solo sulla
propria memoria, infatti, sarebbe impossibile oltre che
rischioso".
Le evidenze scientifiche dimostrano che anche in sala operatoria
tale sistema paga. "Si e' visto che dove si utilizzano checklist
diminuiscono, ad esempio, sia le complicanze sia le infezioni del
sito chirurgico - prosegue Gambale- i paesi anglosassoni sono
stati fra i primi a recepire questa innovazione, mentre in Italia
la nostra Regione sta facendo da apri pista".
"L'obiettivo finale e' evitare che possibili 'buchi', vale a
dire carenze o mancanze, nei precedenti momenti di controllo si
possano allineare portando a un avvento avverso- rivela Gambale-
la checklist risulta composta da tre differenti momenti di
verifica: sign-in, ovvero 7 controlli da effettuare prima
dell'inizio dell'induzione dell'anestesia; time-out, ovvero 7
controlli da eseguire prima dell'incisione chirurgica della cute;
e sign-out, ovvero 6 controlli da mettere in atto prima che il
paziente abbandoni la sala operatoria".
La verifica e' svolta attraverso una sorta di intervista, con
un momento di condivisione fra i diversi professionisti sugli
elementi identificativi, clinici e tecnici relativi al paziente.
"Il referente della compilazione, l'infermiere di sala, legge ad
alta voce i vari punti ponendo le domande al paziente, nella
prima fase, e, in tutte e tre, agli altri componenti dell'equipe-
prosegue Gambale- eventuali mancanze vengono quindi evidenziate
ed evitate, cosi' i pazienti possono sentirsi ancora piu' sicuri".
(Wel/ Dire)