CORTI: "MA VALUTARE NECESSITÀ E TIPO DI INTERVENTO DA ATTUARE".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 13 set. - "La visita
domiciliare fa parte dei compiti del medico di famiglia e deve
essere fatta, se il paziente ha una malattia, un disturbo e
quindi in quel momento non e' in grado di raggiungere lo studio.
Un medico di famiglia, a priori, non puo' rifiutarsi di visitare
a domicilio, non puo' mettere in studio un cartello su cui scrive
'Non si fanno visite domiciliari': La visita domiciliare del
medico di famiglia e' un diritto-dovere del medico di base". Con
queste parole Fiorenzo Corti, portavoce nazionale e responsabile
della comunicazione della Federazione Italiana dei Medici di
Famiglia (Fimmg), risponde agli interrogativi avanzati da alcuni
cittadini, tramite l'assessorato ai Servizi sociali del Comune di
Albenga, in merito al diritto di visita domiciliare da parte del
medico di famiglia.
"Soprattutto per i pazienti anziani che non deambulano-
continua il portavoce- esistono i programmi di 'Assistenza
domiciliare programmata' (Adp) o di Assistenza domiciliare
integrata (Adi), che prevedono addirittura accessi domiciliari in
casa del paziente con determinate cadenze. Occorre che il medico
di famiglia recepisca- spiega il portavoce della Fimmg- la
richiesta di un assistito, da controbilanciare con la valutazione
professionale del medico stesso: cioe' se il paziente necessiti
veramente di una visita domiciliare subito, entro qualche ora,
per il giorno successivo, della urgenza di chiamare subito
un'ambulanza o di un immediato ricovero".
(Wel/ Dire)