(DIRE - Notiziario Sanita') Ravenna, 13 set. - "Quando a ottobre
voteremo questa legge in Parlamento, chiedero' a Bersani che non
sia ammesso il cosiddetto voto di coscienza: il Pd deve
presentarsi con una posizione compatta". Lo afferma il senatore
Pd e membro della commissione Sanita' Ignazio Marino, oggi a
Ravenna per sostenere l'istituzione di un registro comunale per
le dichiarazioni anticipate di volonta', o testamenti biologici.
E sulla legge che a ottobre tornera' alla Camera, e che "prevede
che se un paziente perde conoscenza, perde anche i diritti
all'autodeterminazione", il senatore annuncia che sara'
inflessibile. "Mi ha fatto piacere che ieri Bersani, a Torino,
nel suo intervento abbia fatto riferimento al testamento
biologico, ma ora non e' accettabile che il Pd si presenti in
ordine sparso- afferma- perche' e' tragico procedere con una
legge che non e' fondata sulla liberta' di cura".
Il voto di coscienza, a detta di Marino, e' ancor piu'
"inammissibile perche' siamo in un Parlamento di nominati, messi
li' da una lista di partito". A questo proposito, "e' una fortuna
che alcuni, come Rutelli o Binetti, ci hanno abbandonato". E
qualora la legge (voluta dalla maggioranza di Governo dopo il
caso di Eluana Englaro) dovesse passare, "proporremo un
referendum per abrogarla", annuncia. Ma a quel punto, "ci saranno
dei medici, io per primo, che si ribelleranno, e allora la
questione verra' rimessa alla Corte costituzionale".
(Wel/ Dire)