SANITÀ. 'IL GOVERNO VADA AVANTI, MA DAVVERO: ALTRIMENTI SI TORNI A VOTARE'
MEDICI, FARMACISTI, IMPRESE E SINDACATI SULLA CRISI POLITICA
(DIRE) Roma, 9 set. - Elezioni anticipate, governo istituzionale o nuovo patto, con o senza Fini, per portare avanti la legislatura fino al suo termine naturale. Per il mondo della sanita' lo sbocco auspicato per uscire dall'attuale crisi politica e' a stragrande maggioranza un nuovo patto di legislatura che consenta al Governo Berlusconi di portare a termine il suo mandato assicurando continuita'. Ma a una condizione: che sia un Governo solido e realmente in grado di governare. Altrimenti, anche qui il giudizio e' quasi unanime, meglio il voto che situazioni pasticciate e poco chiare.
Questo il quadro che emerge da un'inchiesta realizzata da Quotidiano Sanita' con i principali protagonisti del mondo sanitario. Sindacati medici e della dirigenza del Sistema sanitario nazionale, farmacisti e imprenditori che all'unisono appaiono comunque stanchi e sconcertati da questo nuovo teatrino della politica.
Dunque, ecco le loro risposte: -Sergio Dompe', presidente Farmindustria 'Vogliamo che il Governo vada avanti. Ma sul serio. Altrimenti meglio votare subito. L'industria del farmaco ha bisogno di certezze e tempi lunghi per poter programmare correttamente i propri investimenti e le proprie strategie di sviluppo e innovazione. Il tutto in un contesto internazionale in continuo cambiamento. Con tempi velocissimi che richiederebbero altrettanta velocita' e costanza di risposta. Quindi Governi solidi e durevoli. Per questo non c'e' dubbio che il nostro auspicio sia quello di un nuovo patto di legislatura per portare avanti programmi e progetti gia' in corso in un contesto di stabilita' istituzionale. Ma deve essere un patto solido e reale.
Se, al contrario, dovessimo continuare ad assistere a chiacchiere e discorsi vuoti, allora meglio il voto. Subito'.
-Roberto Lala, segretario nazionale Sumai 'Basta galleggiamenti. Se non c'e' accordo vero, meglio il voto Vorrei partire dall'assunto che per quanto riguarda la sanita' c'e' sempre la necessita' di una forte politica d'indirizzo da parte dell'Esecutivo, quale ne sia il colore. Cio', a maggior ragione, in un contesto economico globale che richiede una forte reattivita' da parte dei governi. È questa la ragione per cui credo sia opportuno, o che si ritrovi un'intesa concreta e realistica tra le varie anime della maggioranza uscita dal voto di due anni fa o, se cio' non dovesse accadere, l'opzione piu' seria non potrebbe che essere quella di tornare alle urne. Per la sanita', c'e' bisogno di 'fare politica' e galleggiare, in questa fase, non mi sembra possa portare nessun beneficio ne' alla sanita' ne' ai cittadini'.
-Enzo Paolini, presidente Aiop 'Nessuna preferenza. La politica e' ormai troppo autoreferenziale. Gli operatori del mio settore (ma credo tutti gli imprenditori anche quelli che come me credono che il bandolo stia nella riforma elettorale) sono,e devono restare, indifferenti alle soluzioni tecniche relative alle crisi politiche. Essi sono interessati alla soluzione dei problemi del loro comparto ed alle risposte che i governi comunque composti e sostenuti riescono a dare. Non posso quindi esprimere una preferenza, ma una preoccupazione: mentre i medici litigano sulla cura il malato si aggrava e rischia di morire. Il parlamento e' piu' autoreferenziale che mai e gli interessi dei cittadini stanno su Marte'.
-Costantino Troise, segretario nazionale Anaao Assomed 'Vogliamo un Governo che governi. Parto da una premessa: non e' compito dei sindacati intervenire nel determinare l'evoluzione degli scenari politici e tanto meno tifare per l'una o l'altra soluzione. Credo pero' che quando c'e' bisogno di riforme non e' utile ne' galleggiare e tirare a campare, ne' affrontare il succedersi di appuntamenti elettorali inconcludenti per determinare una maggioranza chiara e coesa. Questo e' un momento delicato per il Paese, ci troviamo alle prese con crescenti ristrettezze di finanza pubblica, una grande e grave carenza di professionisti causata dalla crisi del sistema formativo medico e assetti regionale sottoposti a commissariamento o a piani di rientro. Tutto questo alla vigilia della partenza del federalismo fiscale. Questi scenari andranno a incidere pesantemente sulla esigibilita' del diritto alla salute dei cittadini e sulla stessa tutela dei livelli di salute che in Italia sono tra i piu' efficaci al mondo. Quello che chiediamo alla politica e' avere un Governo che governi ossia un Parlamento in grado di individuare le soluzioni legislative necessarie per intervenire in senso positivo. Un Governo che, anche di concerto con le associazioni professionali sia nelle condizioni di dare attuazione ai meccanismi di riforma che appaiono sempre piu' urgenti'.
-Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici 'Mi auguro un nuovo Governo, al di la' del 'come' Il punto fondamentale e' il cambiamento delle politiche sanitarie e del pubblico impiego che sta portando avanti questo Governo. Basti pensare al Libro Bianco di Sacconi che, di fatto, ha come obiettivo la creazione di un secondo pilastro privato con impoverimento della sanita' pubblica, ai tagli delle risorse alle Regioni, al blocco del contratto e delle retribuzioni, al blocco del turn over e al dimezzamento dei precari, al processo di esautorazione della rappresentanza sindacale, al rischio di un federalismo che divide. Per queste ragioni, al di la' del modo in cui potrebbe avvenire, e' auspicabile un deciso cambio delle politiche fin qui seguite e quindi un cambio del Governo'.
-Annarosa Racca, presidente uscente Federfarma 'Stabilita' autentica. Questo chiediamo alla politica. Questo governo ha fatto per le farmacie cose davvero importanti, come la norma sui nuovi sevizi che le farmacie potranno offrire, e per questo merita il nostro ringraziamento. Ma la sanita' ha bisogno di un governo con pieni poteri, capace di affrontare i problemi che abbiamo di fronte, a cominciare dai deficit regionali che in alcune realta', come la Campania o la Calabria, determinano anche grandi ritardi nei pagamenti alle farmacie. Per questo occorre trovare una stabilita' autentica'.
-Giacomo Milillo, segretario nazionale Fimmg 'Continuita' di Governo, altrimenti meglio un esecutivo istituzionale che il voto anticipato. La cosa piu' importante e' la continuita' del governo, perche' la sanita' sta affrontando molti delicati passaggi di miglioramento e la discontinuita' e' pericolosa per questa fase. In questo senso, come sindacalista, credo che un governo istituzionale sarebbe comunque preferibile alle elezioni anticipate. Al di la' delle convinzioni politiche, la cosa di cui ha piu' bisogno la sanita' italiana e' la continuita' e la coerenza nell'azione di governo'. -Paolo Levoni, Segretario nazionale Sds-Snabi 'Purtroppo la sanita' interessa poco ai governi. Quindi, comunque finira', cambiera' poco. La sanita' non ha un posto rilevante nell'agenda di Governo e, purtroppo, temo che questa situazione non cambierebbe ne' con un governo istituzionale, ne' con nuove elezioni. Questo non vuol dire che non stia accadendo nulla, piuttosto che molte cose ci stanno passando sulla testa senza avere la possibilita' di un confronto politico chiaro: penso alla questione dei costi standard, alle Regioni in deficit e con i Piani di rientro che ne limitano le scelte e, soprattutto, alla mostruosa riduzione dei diritti dei lavoratori pubblici, e dunque anche di quelli della sanita', prodotta dal decreto legge 78/2009'.
-Angelo Testa, presidente nazionale Snami 'Spero che la legislatura vada avanti. Altrimenti meglio il voto Certamente l'opzione migliore sarebbe la continuazione della legislatura, altrimenti occorrerebbe iniziare di nuovo tutto da capo. Gia' ci sono tante difficolta', a cominciare dalla 'riforma' del ministro Brunetta che e' convinto di conoscere tutto e procede senza consultare nessuno, per non parlare dei problemi posti dal turn over o dalla mancata programmazione del fabbisogno di medici, per cui tra qualche anno mancheranno i medici di famiglia. Per rispondere a questi problemi l'Italia ha bisogno di stabilita': vale per la sanita', ma vale per tutto.
Certo, pero', che se si deve andare avanti a singhiozzo, con continui intralci, allora e' meglio andare a votare e sperare che si trovi un Governo solido. Con il dispiacere di sapere che stavolta un po' di stabilita' poteva esserci e si e' persa per ragioni puramente personali'.
(Com/Red/ Dire)
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