CGIL: "SERVE UN PIANO PER GARANTIRE LA 194; ECCO TRE PROPOSTE"
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 6 set. - "I dati sull'aumento
esponenziale dell'obiezione di coscienza, contenuti nella
relazione annuale in Parlamento del ministero della Salute sulla
legge 194, riportano punte del 70-80% in diverse regioni per
ginecologi ed anestesisti, e impongono un piano di contrasto per
garantire l'effettiva attuazione della legge". E' quanto
dichiarato, in una nota congiunta, da Massimo Cozza, segretario
nazionale FpCgil Medici e di Cecilia Taranto, segretaria
nazionale della FpCgil.
"Il Governo e le Regioni- continuano i due dirigenti- aprano
subito un tavolo di confronto con i sindacati per l'effettiva
attuazione della 194 su tutto il territorio nazionale, garantendo
in ogni presidio la presenza 24 ore su 24 di un numero adeguato
di medici ed infermieri non obiettori.
Si tratta, proseguono di non penalizzare le donne, in particolare
delle Regioni del Sud, i medici e gli infermieri che, non
dichiarandosi obbiettori, vedono ricadere solo su di loro il
lavoro per le interruzioni di gravidanza".
Alla luce di queste premesse, i rappresentanti sindacali si
fanno portavoce di tre proposte: "affidare la direzione dei
presidi, nei quali si effettua l'interruzione, a chi non e'
obiettore; introdurre il requisito della non obiezione per chi
deve essere assunto o trasferito in presidi con oltre il 50% di
obiettori; coprire le carenze di medici ed infermieri non
obiettori con l'attuazione da parte delle Regioni dell'istituto
della mobilita', previsto dalla stessa legge 194".
(Wel/ Dire)