ALL'IRST DI MENDOLA MASSIMI ESPERTI MONDIALI A CONFRONTO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 28 ott. - Quali sono le cause
biologiche della leucemia linfatica cronica? E come si puo'
combattere? Alcune risposte verranno date dai principali esperti
mondiali in materia domani, venerdi' 29 ottobre 2010, all'Irst di
Meldola (FO), in occasione del convegno "Leucemia linfatica
cronica, le due facce della luna". Sul fronte dei nuovi
trattamenti, arrivera', da Houston, Alessandra Ferrajoli, per
illustrare i risultati della cosiddetta terapia di prima linea,
cocktail di farmaci che ha accresciuto la sopravvivenza, mentre
delle scoperte sulle cause biologiche della patologia parleranno
Alan Ramsay, di Londra, e Muller Fabbri (Department of Molecular
Virology, Immunology and Medical Genetics del Comprehensive
Cancer Center di Columbus), che si soffermera' sul ruolo dei
micro-Rna. La prima parte del congresso sara' dedicata proprio a
questi aspetti, in quanto conoscere l'esatta natura della
neoplasia e' fondamentale per mettere a punto terapie efficaci. A
questo riguardo, negli ultimi 10 anni si e' assistito a una vera
e propria rivoluzione, con l'individuazione di agenti infettivi
all'origine della leucemia linfatica cronica, patologia molto
diffusa fra gli anziani nei Paesi occidentali.
L'incontro e' promosso dal gruppo ematologico dell'Irst di
Meldola, diretto, dall'ottobre 2009, da Pier Paolo Fattori.
"Abbiamo deciso di organizzare due eventi di aggiornamento di
alto livello all'anno, uno in primavera, l'altro in autunno -
illustra Fattori - facendo il punto su argomenti di attualita' e
interesse scientifico con i massimi esperti in quel campo."
Quella formativa, tuttavia, e' solo una delle molteplici
attivita' del gruppo."Seguiamo sia l'ematologia oncologica sia
quella normale - prosegue Fattori - sotto il primo aspetto, le
principali malattie neoplastiche sono linfomi, Hodgkin e non
Hodgkin, mielomi, leucemie mieloidi acute e croniche, leucemie
linfoidi acute e croniche, mentre sul versante non oncologico ci
occupiamo di anemie, piastrinopenie, anomalie nella coagulazione
e dei globuli bianchi." In questi anni, si e' assistito a un
notevole aumento di linfomi, raddoppiati nell'ultimo
cinquantennio, e mielomi, anche se la mortalita' e' in calo.
"Oggi, grazie ai progressi compiuti dalla ricerca, molte
neoplasie del sangue sono potenzialmente guaribili - aggiunge
l'esperto - con punte dell'80% per i linfomi di Hodgkin, alcuni
linfomi non Hodgkin aggressivi, la leucemia acuta a promielociti,
e prospettive di lunga sopravvivenza per la leucemia mieloide
cronica: di tale malattia una volta si moriva, poi, con
l'introduzione del Glivec, lo scenario e' radicalmente cambiato."
La mole di lavoro del gruppo e' quindi in costante crescita. Fra
attivita' ambulatoriale generale e day hospital, da gennaio al 30
settembre 2010 sono state effettuate 3.206 visite, contro le
2.900 dell'intero 2009. "L'attivita' ambulatoriale si svolge
tutti i giorni, dal lunedi' al venerdi', all'Irst e, una volta a
settimana, all'ospedale di Forli' - dice ancora Fattori - presto,
poi, saremo anche a Cesena." In day hospital viene praticata la
maggior parte delle terapie oncologiche. I pazienti piu'
complessi o non gestibili in day hospital, quelli affetti da
leucemie acute, che richiedono chemioterapie intensive, e quelli
sottoposti a trapianto di cellule staminali autologhe, sono
invece ricoverati nel reparto di degenza dell'Irst. Per quanto
riguarda le leucemie acute, il gruppo ha iniziato a occuparsene
da quest'anno e ha trattato gia' 15 pazienti. In crescita, poi,
il numero di trapianti di cellule staminali autologhe, passati
dagli 8 di tutto il 2009 ai 22 effettuati da gennaio 2010 a oggi.
Vengono eseguite inoltre, in ambulatorio, biopsie
osteo-midollari, con una media di 4-5 la settimana, per un totale
di 250-300 all'anno, e rachicentesi, a scopo diagnostico e/o
terapeutico. "Come gruppo, effettuiamo consulenze ematologiche a
malati ricoverati in altri reparti e siamo disponibili a parlare
telefonicamente coi nostri pazienti, - conclude- Col contributo
dell'Ail, garantiamo poi assistenza domiciliare ematologica ai
soggetti che per diversi motivi hanno difficolta' a recarsi nei
centri di cura, praticando anche emotrasfusi." Oltre a tale
servizio, la sezione provinciale dell'Associazione contro
leucemie, linfomi e mieloma (Ail), attiva sul territorio dal
novembre 1995, in questi anni ha sostenuto diversi giovani
specialisti, che sono entrati in pianta organica nella struttura
pubblica, grazie ai fondi stanziati appunto dall'Associazione di
volontariato.
Tornando al gruppo, altrettanto rilevante e' l'attivita' di
ricerca e di aggiornamento che fa parte del Gruppo ematologico
romagnolo (Ger), che ha l'obiettivo di uniformare i comportamenti
diagnostici e terapeutici dei vari centri ematologici della
romagna. L'Irst coordina gli studi clinici che si svolgono in
Area Vasta Romagna ed effettua direttamente la ricerca clinica
traslazionale con sperimentazione di nuovi farmaci."
(Wel/ Dire)