(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 25 ott. - I batteri nella bocca
e nell'intestino possono incidere sulla patogenesi
dell'arteriosclerosi e portare cosi' a nuove strategie di
trattamento. A renderlo noto e' una ricerca condotta dalla
Sahigrenska Academy (Universita' di Gothenburg) in Svezia e
pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences.
Il nostro organismo ospita piu' batteri che cellule (dieci volte
di piu') e la ricerca negli ultimi anni ha dimostrato che la
nostra flora intestinale e' alterata nell'obesita' e che nel
tempo puo' portare a malattie cardiovascolari. Per esempio
infiltrandosi nelle placche arteriosclerotiche e accelerando il
processo infiammatorio, come hanno dimostrato i microbiologi
svedesi. L'infiammazione incrementa il rischio della rottura di
placca nelle arterie, ma le origini dell'infiammazione non sono
chiare. I batteri potrebbero giocare una parte fondamentale.
Inizialmente i ricercatori hanno riscontrato che il numero di
batteri nella placca e' correlato con quello di globuli bianchi
nel sangue. Il che indicherebbe la presenza di un'infiammazione.
In seguito hanno determinato la composizione dei batteri nella
bocca, nell'intestino e nella placca arteriosa di 15 pazienti e
di 15 soggetti sani. Dal riscontro e' emerso che diversi batteri
trovati nelle placche erano presenti nella bocca e nell'intestino
dello stesso paziente. Inoltre in tutte le placche erano presenti
Pseudomonas luteola (responsabile della peritonite, cellulite e
della batteriemia) nonche' Chlamidya pneumoniae (principale causa
della polmonite) Questi risultati suggerirebbero che i batteri
dalla bocca e dall'intestino finiscono nella placca dove
contribuirebbero all'infiammazione e alla rottura della placca
stessa. "Ritrovare gli stessi batteri nella placca
arteriosclerotica, nella bocca e nell'intestino dello stesso
individuo apre la strada per nuove diagnosi e strategie di
trattamento",ha commentato Fredrik Bäckhed, autore dello studio e
ricercatore della Sahigrenska Academy.
(Wel/ Dire)