(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 18 ott. - Sempre al top, in
ufficio, in famiglia e sotto le lenzuola: le italiane inseguono
la perfezione ma cresce la paura di non essere all'altezza e una
su 5 ammette di aver provato l'ansia da prestazione. Ma il
problema e' poco noto: se il 95% conosce quella "al maschile",
solo il 38% sa che puo' presentarsi anche nel gentil sesso. È
invece uno dei nuovi nemici della coppia, con la routine (65%),
lo stress (51%) e il timore di deludere il partner (48%). E'
quanto emerge dal Congresso nazionale congiunto tra la
Federazione di sessuologia scientifica (Fiss) e la Societa'
italiana della contraccezione (Sic) che inizia oggi a Firenze.
"Piu' a rischio quelle che soffrono di cicli abbondanti, che
possono causare anemia, e di forti sbalzi ormonali. La pillola
anticoncezionale puo' essere un valido aiuto, in particolare
quella "bio", Klaira, specifica per risolvere questi disturbi -
spiega Salvatore Caruso, presidente della Fiss - E' la prima con
estrogeno naturale, migliora la qualita' di vita ed e'
estremamente efficace dal punto di vista contraccettivo, quindi
permette una sessualita' senza ansie. Non bisogna sottovalutare
gli effetti dannosi di stili di vita sempre piu' maschili, che si
riflettono anche sulla libido: in particolare l'abitudine al
fumo, il consumo di alcolici e il superlavoro". I dati emergono
dal sondaggio "Le italiane e il sesso", presentato oggi al
Congresso, condotto a Roma, Milano e Napoli su 600 donne tra i 18
e i 50 anni, di cui il 26% single. Rivelano una maggioranza
abitudinaria e fedele, con il 59% che mantiene un numero di
rapporti invariato nell'ultimo anno e il 61% che ha avuto in
questo periodo un solo partner. La paura di restare incinta
"frena" il desiderio per un'italiana su 3, tanto che il 72%
rinuncerebbe ad un'avventura occasionale se non adeguatamente
protetta, anche nei confronti delle malattie sessualmente
trasmissibili.
"La rapida crescita della pillola "bio" e' un segnale
positivo- aggiunge Vincenzina Bruni, docente dell'Universita' di
Firenze e presidente del comitato scientifico del Congresso- È
trascorso un anno dalla sua introduzione nel nostro Paese e gia'
registra un vero boom: le italiane coprono da sole il 30% del
consumo europeo. Fra le regioni piu' entusiaste, proprio la
Toscana. Segno di una particolare attenzione al dialogo col
ginecologo - continua -. Piu' accurata e' la personalizzazione
nella scelta dell'anticoncezionale, maggiore sara' l'adesione al
trattamento, l'accettazione e la soddisfazione della donna e
della coppia".
Dai nostri dati emerge che il 70% delle pazienti in eta'
fertile desidera piu' informazioni sulla contraccezione. Molte la
interrompono alla prima difficolta', "il che segna
un'inequivocabile sconfitta per il medico - spiegano gli esperti
- Le pillole in 50 anni hanno cambiato volto, con una progressiva
riduzione dei dosaggi e dell'impatto metabolico, oggi
praticamente nullo". L'evoluzione di questo metodo
anticoncezionale e' uno dei temi principali del congresso che
fino al 9 riunira' a Firenze oltre 1.000 esperti da tutta Italia.
L'ansia da prestazione si manifesta nella donna come un blocco
della risposta sessuale, con un meccanismo piu' psicologico ed
introspettivo che fisico: riesce comunque a portare a termine il
rapporto, pur vivendo un senso di disagio. Per risolverlo,
secondo quanto emerge dall'assise, a prescindere dall'intervento
medico, e' fondamentale il dialogo con il partner, per
condividere le difficolta' e migliorare l'intimita'. Una
strategia efficace e' anche una dieta sana, riposare un numero
adeguato di ore (otto per notte, perche' l'ansia basale aumenta
quando c'e' carenza di sonno) e praticare ogni giorno un po' di
movimento fisico, che facilita l'eccitazione. Secondo il
sondaggio, i principali fattori che possono favorire l'intesa
sono la confidenza (86%), l'ironia e la complicita' (72%) e la
giusta atmosfera (65%). Ma il 15% delle italiane attualmente non
ha una vita sessualmente attiva e l'11% non ha avuto nessun
partner nell'ultimo anno. Purtroppo, e' scarsa l'attenzione alla
propria salute riproduttiva cui dedica moltissime cure solo il
10%. Una su 2 (48%) la ritiene abbastanza importante mentre il
15% ci pensa decisamente poco.
(Wel/ Dire)