(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 18 ott. - 'Tavi', questo il
nome dell'innovativa tecnica con la quale e' oggi possibile
intervenire, senza aprire il torace, per sostituire una valvola
cardiaca: per il momento quella aortica, da cui il nome
Transcatheter Aortic Valve Implantation o impianto di valvola
aortica transcatetere. Esattamente 50 anni dopo il primo impianto
di valvola cardiaca (effettuato il 21 settembre 1960 dal
cardiochirugo americano Albert Starr) il prestigioso 'New England
Journal of Medicine', ha ospitato l'articolo "Transcatheter
Aortic Valve Implantation for Aortic Stenosis in Patients Who
Cannot Undergo Surgery", che riporta i risultati dello studio
'Partner' che confronta la tecnica 'Tavi' con la terapia
farmacologica o di valvuloplastica percutanea, riservate ai
pazienti che non possono essere sottoposti all'intervento
chirurgico a cuore aperto. I dati di riduzione della mortalita'
per tutte le cause mostrati dallo studio accreditano
definitivamente "l'impianto trans catetere con valvola
espandibile con pallone come il trattamento di elezione per i
pazienti con stenosi aortica che non possono essere sottoposti a
intervento chirurgico". Secondo lo studio, dopo 12 mesi la
mortalita' nei pazienti trattati tradizionalmente e' stata del
50,7%, mentre con la Tavi e' stata del 30,7%, 20 punti
percentuali in meno, pari a una riduzione della mortalita' del
39,4%.
"Sino a un paio di anni fa, i pazienti con stenosi severa
della valvola aortica, ossia il restringimento della valvola che
regola la quantita' di sangue che fluisce dal ventricolo sinistro
all'aorta, avevavo a disposizione due sole opzioni: l'intervento
di sostituzione della valvola a cuore aperto con una protesi
meccanica o biologica oppure, se l'operazione chirurgica
risultava eccessivamente rischiosa, la terapia medica- spiega
Giulio Guagliumi, presidente della Societa' italiana di
cardiologia invasiva (Sici-Gise), che in questi giorni svolge il
suo congresso a Genova- Questi pazienti inoperabili per eta' e
malattie concomitanti, se lasciati in sola terapia medica hanno
una prognosi molto severa, con una mortalita' ad 1 anno molto
elevata. Proprio in questi pazienti inoperabili o ad alto
rischio, la Tavi rappresenta oggi una soluzione di trattamento
efficace. L'intervento consiste nel posizionamento di una nuova
valvola all'interno di quella danneggiata per mezzo di un
catetere attraverso due possibili vie di accesso: la
trans-femorale o la trans-apicale. Nel primo caso l'accesso
avviene dall'inguine attraverso l'arteria femorale. Nel secondo
attraverso un piccolo taglio nel torace in corrispondenza della
punta del cuore".
(Wel/ Dire)