SALUTE. INQUINAMENTO, IN ARRIVO LE PIANTE 'MANGIA-METALLI'
NATURALE ED ECONOMICA, FITODECONTAMINAZIONE È LA NUOVA FRONTIERA.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 14 ott. - Risanare con la
coltivazione di piante i terreni inquinati da metalli pesanti a
causa delle attivita' umane. E' questa "la nuova frontiera delle
tecniche di riqualificazione ambientale", secondo Franco Gambale,
direttore dell'Istituto di biofisica del Consiglio nazionale
delle ricerche (Ibf-Cnr) di Genova. Come spiega, "studi recenti
hanno dimostrato l'efficacia della fitodecontaminazione, mediante
cui, girasoli, mais e brassica, possono essere impiegati come
sistemi di disinquinamento".
Gambale ricorda che "levate concentrazioni di metalli in forma
diffusa e parcellizzata quali polveri, microparticelle presenti
nell'aria, nel suolo e nelle acque "possono avere gravi
conseguenze sulla salute umana". Ma se le tecniche utilizzate
fino a oggi "hanno limiti oggettivi sia per i costi di bonifica
delle aree interessate, sia per gli effetti successivi al
trattamento", al contrario "la fitodecontaminazione e' un
processo di purificazione naturale". Infatti, sottolinea Gambale,
"sfrutta la capacita' delle piante di assorbire elementi e
composti dal suolo per poi concentrarli nel fusto e nelle
foglie". Le piante in questione, spiega ancora Gambale, "se
opportunamente trattate" funzionano "come pompe che operano a
energia solare, in grado di assorbire dall'acqua e dal terreno
non solo i sali minerali necessari per la propria sussistenza, ma
anche elementi tossici minerali o organici". Espletata la loro
funzione, le piante vengono raccolte e incenerite a bassa
temperatura, in modo da evitare la reimmissione degli agenti
inquinanti nell'atmosfera e da restituire all'uomo, e alle sue
attivita', suoli prima perduti.
(Wel/ Dire)
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