RICONOSCIUTI DISTURBI APPRENDIMENTO: DIAGNOSI E PERCORSI AIUTO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 14 ott. - Vita nuova a scuola
per i 350 mila studenti italiani affetti da Disturbi specifici
dell'apprendimento (Dsa) come la dislessia o la discalculia. Il
29 settembre e' stata infatti varata una legge ad hoc che
riconosce questi disturbi e stimola la scuola a individuarli
precocemente definendo i luoghi e le tappe del percorso
diagnostico-formativo attraverso l'utilizzo di strumenti
dispensativi e compensativi.
La legge e i suoi obiettivi sono stati presentati oggi al
Senato dall'Aid, Associazione italiana dislessia, insieme ai
presidenti delle commissioni Istruzione del Senato, Guido Possa,
e della Camera, Valentina Aprea. Con loro, altri parlamentari di
maggioranza e opposizione della commissione Istruzione pubblica e
Beni culturali del Senato, Franco Asciutti e Vittoria Franco, e
Manuela Ghizzoni, della commissione Cultura, scienza e istruzione
della Camera, a testimonianza di una legge voluta da tutto il
Parlamento.
"Sono soddisfatta, anche come genitore, perche' questa legge
riconosce finalmente dopo tante battaglie l'esistenza della
dislessia e di altri disturbi specifici di apprendimento
stimolando la scuola a individuarli precocemente e definendo i
luoghi del percorso diagnostico e didattico", ha affermato
Rosabianca Leo, presidente Aid, rivolgendo un particolare
ringraziamento alla Fondazione Telecom Italia, "partner della
nostra Associazione, che ci ha assicurato nel portare avanti
importanti iniziative di formazione, informazione e supporto agli
studenti anche in assenza di questa norma".
La presidente dell'Aid ha quindi spiegato che il tavolo di lavoro
con il ministero dell'Istruzione in merito alle linee guida sulla
legge e' gia' stato aperto.
"Certo- ha sottolineato Leo- siamo solo all'inizio di un
percorso che dovra' essere avviato con le scuole, soprattutto sul
tema della formazione dei dirigenti scolastici e le strutture del
Servizio sanitario nazionale. Il testo e' certamente un salto di
qualita' rispetto al passato ma va migliorato sia sotto l'aspetto
della valutazione sulla sua effettiva applicazione sia per
esempio con l'inserimento di sanzioni per chi non rispetta la
normativa".
Ma torniamo alla legge. Diritto ad una diagnosi precoce, piani
didattici personalizzati, dispensazione da alcune attivita' (come
ad esempio scrivere alla lavagna o leggere a voce alta) e
utilizzo di strumenti tecnologici (videoscrittura, calcolatrice e
computer) di sostegno. Sono solo alcune delle novita' introdotte
dalla nuova normativa. Una battaglia lunga, che ha visto
protagonista l'Aid e che evitera' ai ragazzi affetti da Dsa che
le problematiche connesse ai loro disturbi possano essere una
condizione di svantaggio nel corso della loro vita. Una legge che
va incontro alle esigenze dei bambini e delle famiglie, per cui
sono previste anche norme per ottenere orari di lavoro flessibili.
Per avviare le nuove disposizioni e' previsto un finanziamento
di 2 milioni di euro complessivi per gli anni 2010-2011 per la
preparazione degli insegnanti e dei dirigenti scolastici.
Inoltre, qualora non sia disponibile effettuare diagnosi presso
le strutture del Sistema sanitario nazionale, la legge da' la
possibilita' di effettuarle presso strutture accreditate.
Entro quattro mesi dall'approvazione dovranno poi essere
approntate le linee guida da parte del ministero dell'Istruzione
e l'Aid ha gia' formulato una proposta sui Piani didattici
personalizzati gia' promossa da Aid per mezzo del suo servizio di
assistenza denominato Help-line, al quale sempre piu' genitori,
scuole ed insegnanti si rivolgono in cerca di aiuto. In Italia
infatti sono circa 350.000 gli studenti tra i 6 e i 19 anni (il
4-5% degli alunni) affetti da Dsa.
Le scuole e i docenti avranno un ruolo fondamentale. A loro,
infatti, il compito di elaborare i Piani didattici personalizzati
(Pdp). L'obiettivo del Pdp e' permettere una buona/migliore
qualita' di vita ad ogni studente e studentessa con DSA, dando
loro la possibilita' di "imparare" nel rispetto delle proprie
caratteristiche. È quindi un piano "didattico". E personalizzato,
perche' i docenti delle diverse discipline, lavorando in
'squadra', dovranno considerare i punti di forza del proprio
alunno e i suoi bisogni particolari, cioe' personalizzarlo alle
necessita' del ragazzo. Ad elaborare i Piani sara' un team dei
docenti o il consiglio di classe, anche attraverso una fase
preparatoria d'incontro e di dialogo tra docenti, famiglia e
specialisti nel rispetto dei reciproci ruoli e competenze.
(Wel/ Dire)