SANITÀ. PSICOFARMACI, "STOP AUTORIZZAZIONE CENTRI IPERATTIVITÀ"
DENUNCIA 'GIÙ LE MANI DAI BAMBINI', INTERROGAZIONE UDC A FAZIO
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 4 ott. - Psicofarmaci troppo
facili per bambini iperattivi, o presunti tali. Una pratica che
punta a nascondere i rischi per i piccoli pazienti e che porta
gli onorevoli dell'Udc Paola Binetti, Antonio De Poli e Nunzio
Testa a depositare un'interrogazione parlamentare nella quale
chiedono al ministro della Salute, Fazio, piu' controlli e
l'eventuale chiusura di quei centri autorizzati al trattamento
dell'Adhd (la sindrome da iperattivita' e deficit
dell'attenzione) e che operano appunto senza il rispetto ferreo
delle regole. I parlamentari hanno preso le mosse dalla vicenda -
resa nota dalle registrazioni audio recentemente pubblicate da
"Giu' le mani dai bambini", il piu' rappresentativo comitato di
farmacovigilanza pediatrica in Italia - degli psicofarmaci
somministrati ai bambini senza il consenso informato dei
genitori, minimizzando gli effetti collaterali e promettendo
"effetti eccezionali e a rischio zero". A convincerli le
registrazioni delle interviste alla mamma di Napoli e alla
psicologa di Milano che rispettivamente hanno contattato 'Giu' le
mani dai bambini', denunciando palesi violazioni ai protocolli
ministeriali di tutela dei piccoli pazienti.
"E' assolutamente vietato- afferma Binetti- l'utilizzo di
queste discusse molecole psicoattive senza il consenso informato
dei genitori, ai quali occorre comunicare obbligatoriamente e con
la massima chiarezza tutti gli effetti collaterali potenziali.
Ciononostante, risulta che non sempre i protocolli descritti
vengono applicati con il necessario rigore: in alcuni centri la
prassi abituale rivela infatti la massima trascuratezza, come
risulta da recenti registrazioni audio di interviste
spontaneamente rilasciate dalle famiglie interessate e pubblicate
on-line. Desideriamo quindi sapere quali iniziative urgenti ed
immediate il ministro Fazio intende porre in essere per impedire
il ripetersi di questi gravi illeciti perpetrati ai danni della
salute dei bambini in cura, e se non ritenga necessario
promuovere con sollecitudine iniziative per rafforzare i
controlli e per sospendere le autorizzazioni a quelle strutture
incapaci di tutelare il livello minimo di sicurezza per la
somministrazione di queste molecole".
A seguito della denuncia di 'Giu' le mani dai bambini',
l'Istituto superiore di sanita' ha sollecitamente avviato una
procedura di verifica, i cui risultati non sono ancora stati resi
noti. Sul punto interviene anche Luca Poma, giornalista e
portavoce nazionale di Giu' le mani dai bambini: "Ci sono ancora
verifiche in corso, ma le registrazioni parlano da sole. Per il
caso campano, alle prime indagini risulterebbero dei fogli
firmati dalla mamma di Napoli. Peccato che il consenso debba
essere -per legge- 'informato': le autorita' sanitarie ritengono
di aver svolto il proprio servizio di tutela facendo firmare alla
famiglia un modulo in bianco in mezzo a molti altri, senza
spiegare nulla, senza evidenziare i potenziali effetti
collaterali, senza sottoporre alla famiglia i possibili percorsi
terapeutici alternativi? Se l'idea di informazione e
sensibilizzazione che hanno le strutture sul territorio e' quella
di un mero adempimento burocratico, non ci siamo: qui e' un gioco
la salute dei bambini".
Inoltre, prosegue Poma, "questo caso sta portando alla luce
altre anomalie, centri che a detta di operatori sociali sul
territorio paiono non in grado di garantire proposte alternative
allo psicofarmaco per la cura dell'iperattivita', con il
risultato che la scelta delle famiglie non e' affatto
consapevole, ma obbligata: alle famiglie a volte viene detto 'noi
possiamo garantire solo il farmaco'. Questo e' inaccettabile, il
ministro deve avviare un'indagine: i cittadini devono sapere dove
le terapie non farmacologiche - garantite dalla legge - sono
erogate, e quali Centri invece applicano le norme del Ministero
solo sulla carta. Per far questo, e' necessario anche conteggiare
le ore di terapia non farmacologica erogate: l'Iss- chiude il
portavoce di Giu' le mani dai bambini- deve includere questi dati
nel proprio monitoraggio, e i dati devono essere resi pubblici".
(Wel/ Dire)
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