(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 29 nov. - La questione del
rapporto tra salute e viaggi si arricchisce di una nuova
scoperta: il jet-lag provoca danni alla memoria. Un effetto in
cui si puo' incorrere nei cambiamenti ripetuti di fuso orario,
che e' stato messo in evidenza da una ricerca condotta presso
l'Universita' di Berkeley. Non solo dunque spossatezza e
insonnia, ma anche un vero danno al sistema cerebrale che regola
i ricordi.
I ricercatori si sono resi conto che il jet-lag e' in grado di
ridurre la produzione dei neuroni nell'area cerebrale
dell'ippocampo, la regione del nostro cervello, alla quale spetta
il compito di entrare in gioco nei processi implicati nelle
capacita' di memoria. Tra l'altro non si tratta di un effetto che
e' destinato a passare in fretta, visto che gli esperti hanno
sottolineato che le conseguenze del fenomeno sono riscontrabili
anche fino ad un mese dopo.
Il sole, la melatonina e il caffe' possono essere utili contro
l'insonnia da jet lag, ma i danni alla memoria non possono essere
evitati. Gli studiosi sono giunti a questa conclusione compiendo
uno specifico studio sui criceti, che si caratterizzano per il
fatto di avere un ritmo circadiano di 24 ore molto simile a
quello degli uomini. Alterando di proposito il ritmo del ciclo
sonno-veglia in alcuni criceti in maniera ripetuta, i ricercatori
si sono accorti che essi presentavano dei problemi di
apprendimento.
Il jet lag puo' essere considerata una sindrome che si cura
prima di partire, avendo cura di mettere in atto alcuni utili
accorgimenti, volti ad alleviare i sintomi del disturbo. In ogni
caso bisogna fare attenzione alla memoria e lo stesso dovrebbero
fare coloro che fanno i turni di lavoro di notte, perche' gli
studiosi hanno spiegato che il processo di riduzione dei neuroni
dell'ippocampo interessa pure loro.
(Wel/ Dire)