6 MILIONI DI ITALIANI FANNO RIFERIMENTO AL SOLO MEDICO DI BASE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 29 nov. - L'adeguata assistenza
domiciliare per seguire un paziente in fase terminale di malattia
e' oggi un miraggio per il 60% degli italiani, circa 36 milioni
di persone. E per ben 6 milioni, l'unica figura di riferimento e'
il medico di famiglia. Figli, mogli, mariti costretti a
provvedere a proprie spese a infermieri e altre figure
necessarie. Un costo che puo' raggiungere i 3.000 euro mensili in
assenza di organizzazione e supporti. Con una programmazione
centralizzata, sarebbero invece sufficienti soli 8 euro all'anno
della quota capitaria che lo Stato destina ad ogni cittadino
(1.700 euro ogni 12 mesi) per assicurare figure professionali
specializzate per assistere il malato a casa fino agli ultimi
giorni. A 'fare i conti' e' la Simg, la societa' italiana di
medicina generale, che per la prima volta ha realizzato in Italia
un'indagine a tappeto sul tema delle cure palliative. Esiste un
gradiente nord-sud - spiega la Simg - che vede il meridione in
situazione piu' critica, ma anche in alcune zone settentrionali
il servizio e' carente: a questa prima ricerca, compiuta a
livello nazionale hanno risposto ben il 97% delle Asl presenti
sul territorio e centinaia di Centri. "Emerge, purtroppo - spiega
la Simg - che le cure palliative restano spesso l'espressione
dell'iniziativa singola". Lo studio analizza la percezione che di
queste cure hanno gli operatori sanitari, esplorando le opinioni,
il livello di conoscenza del problema, le attitudini e i
comportamenti dei principali professionisti dell'assistenza
domiciliare in ogni Regione. Su questo fronte, i risultati sono
incoraggianti: la cultura media e' buona e il servizio, dove
esiste, raggiunge livelli di eccellenza. Il 53% garantisce una
continuita' assistenziale sulle 24 ore ed il 45% una pronta
disponibilita' medico-infermieristica.
(Wel/ Dire)