(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 22 nov. - Ad Eugenia, bambina
ucraina di otto anni, e' stata impiantata al Rizzoli di Bologna
una protesi allungabile: senza ulteriori interventi chirurgici e
attraverso l'attivazione di un magnete esterno, la protesi
"seguira'" la crescita della gamba della bambina, alla quale un
anno fa fu diagnosticato un tumore maligno del femore distale
sinistro.
"Abbiamo operato Eugenia a marzo, riuscendo ad evitare
l'amputazione- spiega in una nota Nicola Fabbri, chirurgo
ortopedico della quarta Clinica di Ortopedia oncologica del
Rizzoli diretta da Mario Mercuri- era pero' necessario
'sostituire' l'articolazione del ginocchio e un cospicuo segmento
scheletrico, asportati in quanto coinvolti dal tumore". E cosi'
si e' fatto ricorso alla protesi allungabile che, in una bambina
ancora nel pieno della crescita, "e' la soluzione che abbiamo
ritenuto piu' opportuna, a fronte della casistica e
dell'esperienza che il Rizzoli ha maturato fino a divenire centro
di riferimento internazionale". Oltre che per l'aspetto clinico,
questa storia si caratterizza per la catena di solidarieta' che
l'ha resa possibile, articolata tra Intesa San Paolo, alcuni Club
Rotary, i cittadini di Rovetta, paese in provincia di Bergamo che
con grande forza e fiducia ha sostenuto Eugenia, l'associazione
Lifeline, impegnata nel portare in Italia bambini di Paesi in cui
non esistono strutture sanitarie in grado di trattare le malattie
che li colpiscono, la Stanmore Implants, azienda di Londra che ha
fornito la protesi con uno sconto sostanziale.
Prima e dopo l'intervento chirurgico per Eugenia ci sono stati i
cicli di chemioterapia all'ospedale pediatrico Regina Margherita
di Torino. "Sia il trattamento chirurgico che quello
chemioterapico hanno dato risultati piu' che soddisfacenti-
conclude Fabbrií- la forza e la motilita' del ginocchio, che
rappresentano i criteri con cui valutare la funzionalita' data la
sede del tumore e dell'impianto protesico, sono ottime, tanto che
Eugenia, oltre a camminare benissimo per essere a soli sei mesi
dall'intervento, riesce ad andare in bicicletta. E migliorera'
ulteriormente nei prossimi 6-9 mesi".
I medici del Rizzoli la rivedranno per i controlli periodici
"e sara' l'occasione per festeggiarla insieme a quanti le sono
stati vicini, qui al Rizzoli come a Torino e soprattutto a
Rovetta, dove tutti sanno di lei e della sua storia. Ma ora, dopo
un anno, torna a casa".
(Wel/ Dire)