(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 18 nov. - È alto il coro di
voci di protesta che si alza dal terzo settore pugliese per
sollecitare il governo nazionale e tutte le parti coinvolte
all'approvazione in tempi brevi del piano di rientro della
sanita' pugliese. E per farlo le organizzazioni hanno inviato una
lettera aperta indirizzata al presidente del consiglio dei
ministri, ai ministri dell'economia, salute e rapporti con le
regioni, al presidente della giunta della regione Puglia e
all'assessore regionale per le politiche della salute.
Le motivazioni che spingono le associazioni a prendere posizione
di fronte a questo problema sono chiare: "Sempre piu' spesso - si
legge nella lettera - i nostri concittadini chiedono aiuto alle
organizzazioni di terzo settore lamentando l'impossibilita' di
sottoporsi a terapie, interventi e/o esami ed indagini
indispensabili per la loro sopravvivenza. In tanti sono costretti
a rinviare anche di un anno una cura che potrebbe salvare loro la
vita". Da qui il richiamo all'assunzione di responsabilita':
"Ogni azione di buon governo non puo' prescindere dal rispetto di
quelle norme etiche e civili di base che rappresentano il fulcro
su cui si costruisce e si regge uno Stato. Una comunita' puo'
progredire solo se e' in grado di garantire la sopravvivenza dei
propri membri: anche questa e' una regola inderogabile con una
sua logica molto stringente. Per questo chiediamo che il
necessario risanamento economico e finanziario della sanita'
pugliese non venga costruito sul sacrificio dei piu' deboli".
Oltre tutto, come ricordano le associazionie le cooperative
sottoscrittrici, il rischio e' quello di perdere fondi essenziali
all'efficace erogazione delle prestazioni sanitarie pugliesi.
"Siamo preoccupati che la mancata approvazione del piano di
rientro in tempi rapidi, possa comportare la perdita dello
stanziamento di 500 milioni di euro a favore del servizio
sanitario pugliese. Una simile eventualita' comporterebbe la
condanna a morte per molti nostri concittadini, soprattutto per
chi a stento e' riuscito a sopravvivere fino ad oggi a condizioni
di poverta' e di sofferenza".
(Wel/ Dire)