DROGA. IN SPAGNA, FRANCIA, E ITALIA 90% DELLE MORTI PER AIDS
BASSO IL TASSO DI NUOVE DIAGNOSI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 11 nov. - Il consumo di
stupefacenti per via parenterale (somministrazione tramite
iniezione) e' fortemente associato a gravi problemi di salute,
tra cui le infezioni trasmesse con il sangue (ad esempio
Hiv/Aids, epatite) e l'overdose. Secondo l'Oedt, i dati piu'
recenti emersi dal monitoraggio dei trattamenti sono
incoraggianti, "poiche' evidenziano una costante tendenza al calo
del consumo di stupefacenti per via parenterale". Tra il 2002 e
il 2007, in 13 paesi e' stata riportata una diminuzione della
percentuale di consumatori di droghe per via parenterale tra i
consumatori di eroina che iniziano un trattamento. Dai dati piu'
recenti emerge che meno della meta' (42%) di coloro che iniziano
una terapia per il consumo di oppioidi come droga primaria in
Europa dichiarano di "assumere abitualmente la droga per via
iniettiva", mentre la percentuale e' minore (38%) per coloro che
entrano in trattamento per la prima volta. Tuttavia, pur essendo
stabile o in calo, l'assunzione di stupefacenti per via
parenterale resta un nodo centrale per il problema della droga in
Europa. La via iniettiva e' tuttora la modalita' di assunzione
piu' comune per i consumatori di oppioidi in molti paesi
dell'Europa orientale.
Secondo la relazione, "il tasso di nuove diagnosi da Hiv tra i
consumatori di droga per via iniettiva (IDU) e' rimasto basso
nella maggior parte dei paesi dell'Unione europea e la situazione
complessiva nell'Ue risulta positiva rispetto al contesto
globale". I dati sui nuovi casi diagnosticati di infezione da Hiv
connessi al consumo di droga per via parenterale nell'Ue indicano
che i tassi di infezione sono ancora in generale calo, dopo un
picco nel 2001-2002.
Nei quattro paesi che registrano i tassi piu' elevati di nuove
infezioni diagnosticate (Estonia, Lettonia, Lituania, Portogallo)
continua la tendenza alla diminuzione, con un calo marcato in
Estonia e Lettonia.
Nello specifico in sette paesi (Bulgaria, Spagna, Francia,
Italia, Polonia, Portogallo, Norvegia) si sono verificate
diminuzioni statisticamente significative della prevalenza
dell'Hiv, sei delle quali basate su campioni nazionali, mentre in
Francia la tendenza si basa sui dati provenienti da cinque
citta'. E se gli alti livelli di prevalenza dell'infezione da Hiv
si riscontrano solamente in alcuni Stati membri dell'Ue,
l'epatite virale e, in particolare, l'infezione causata dal virus
dell'epatite C (Hcv) mostra una prevalenza maggiore negli IDU in
tutta Europa. I livelli di anticorpi anti-Hcv tra i campioni
nazionali di IDU esaminati nel 2007-2008 variano da circa il 12%
all'85%, anche se otto dei 12 paesi riferiscono valori superiori
al 40%.
Decessi indirettamente correlati al consumo di stupefacenti.
Associando i dati esistenti provenienti da Eurostat e dal
controllo su Hiv/Aids, l'Oedt ha calcolato che circa 2.100
persone sono decedute nell'Unione europea nel 2007 a causa
dell'infezione da Hiv/Aids contratta in seguito al consumo di
stupefacenti, con il 90% di questi decessi verificatisi in
Spagna, Francia, Italia e Portogallo. In seguito all'introduzione
di una terapia antiretrovirale estremamente attiva nel 1996, la
mortalita' da Hiv/Aids si e' ridotta notevolmente nella maggior
parte degli Stati membri dell'Ue, ma e' aumentata in Estonia e in
Lettonia a partire dal 2003. I tassi di mortalita' da Hiv/Aids
piu' elevati tra i tossicodipendenti sono riferiti per il
Portogallo, seguito da Estonia, Spagna, Lettonia e Italia; nella
maggior parte degli altri paesi i tassi sono bassi.
(Wel/ Dire)
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