(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 8 nov. - L'obesita' e'
considerata una vera e propria malattia in grado di accorciare
notevolmente la vita, soprattutto se si e' in soprappeso di 15
kg. A quanto pare, infatti, il rischio di morte prematura in
questi casi aumenta del 30%, e tende naturalmente a salire per
ogni cumulo di grasso in piu'.
Questo quanto rivela il recente rapporto "Obesity and the
economics of prevention: fit not fat'' stilato dagli esperti
della "Ocse'' (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo
economico). Per l'occasione, sono stati confrontati per la prima
volta i dati riguardanti tale patologia di 11 Paesi del globo. I
risultati parlano chiaro: una persona obesa vive in media dagli
otto ai dieci anni in meno rispetto ad un individuo normopeso.
Tumori, diabete e malattie capaci di minare l'apparato
cardiocircolatorio sono tutte le possibile conseguenze dovute al
sovrappeso. Stando alle statistiche raccolte dall' "Ocse'', negli
ultimi trenta anni il tasso di obesita' nelle regioni occidentali
e' cresciuto del 10%, mentre in alcune zone e' addirittura
raddoppiato. Negli 11 stati presi in considerazione
dall'organizzazione internazionale, un cittadino su due e' obeso.
Colpito in particolare il gentil sesso. Inoltre, il problema
varia a seconda del livello di istruzione.
Coloro che hanno una scarsa formazione scolastica, posseggono una
maggiore probabilita' di accumulare kili di troppo. Come se non
bastasse, va anche sottolineato il fattore ereditario. I bambini
con genitori eccessivamente grassi hanno il triplo delle
probabilita' di diventare presto come mamma e papa'.
L'Italia e' ferma alla 27esima posizione della classifica delle
nazioni "piu' ciccione'', ma non c'e' da stare tranquilli. Ben il
21,2% dei bambini fra i 3 e i 6 anni e' in sovrappeso o obeso. La
percentuale delle donne e' invece del 9%, piu' bassa di quella
degli uomini, pari all'11%.
(Wel/ Dire)