(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 30 mar. - Un sensore d'oro. Non
solo per i risultati che raggiunge, ma proprio perche' e' fatto
d'oro. Alla Scottish Universities Physics Alliance di Edimburgo,
in Scozia, hanno sviluppato una tecnica sensibile e veloce basata
sull'impiego di un laser a bassa potenza. Si utilizzano
micro-sensori chimici rivestiti d'oro, che vengono introdotti
all'interno delle cellule del paziente per rilevare la presenza
di anomalie. In presenza di alterazioni, le sonde emettono una
luce laser che fa vibrare le proteine situate nelle vicinanze,
consentendo agli studiosi di monitorarne la forma, in base alla
reazione della stessa cellula allo sviluppo di una malattia.
(Wel/ Dire)