LA SCOPERTA POTREBBE APRIRE LE PORTE A NUOVI TIPI DI TRATTAMENTO
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 19 mar. - Si chiama VEGF-B e
sembra essere la proteina che serve per controllare l'accumulo di
grassi nei muscoli. La notizia arriva da un gruppo di ricercatori
europei che ha presentato uno studio che potrebbe aprire la
strada a nuovi tipi di trattamento per la regolazione degli acidi
grassi, il cui accumulo aumenta il pericolo di insorgenza del
diabete di tipo 2 e di malattie cardiovascolari. Gli acidi grassi
vengono assunti dall'organismo attraverso la carne, il pesce e i
derivati del latte. Alcuni di essi, gli omega 3, sono ormai
famosi perche' contribuiscono a ridurre il rischio di ictus e
patologie cardiovascolari. Per quanto riguarda gli altri tipi,
tuttavia, la loro eccessiva presenza puo' generare
insulino-resistenza e quindi il diabete di tipo 2.
I ricercatori hanno percio' tentato di capire meglio i meccanismi
alla base dell'assorbimento degli acidi grassi studiando in
particolare una proteina, denominata VEGF-B (fattore di crescita
dell'endotelio vascolare B), che ha il compito di trasmettere
segnali dai muscoli ai vasi sanguigni.
Fra i livelli della proteina e il contenuto mitocondriale, i
livelli energetici dei muscoli, gli scienziati hanno trovato una
correlazione. La VEGF-B sarebbe in grado anche di regolare il
livello delle FATP (proteine di trasporto degli acidi grassi)
nelle pareti vascolari. Uno dei partecipanti alla ricerca, Ulf
Eriksson del Karolinska Institutet di Stoccolma, ha commentato:
"i topi privi della proteina VEGF-B o dei suoi recettori nelle
pareti dei vasi sanguigni avevano un assorbimento inferiore di
grassi nei muscoli e nel cuore, e un minor accumulo di grassi nei
diversi tessuti. Invece, abbiamo scoperto che il grasso residuo
si accumula nel tessuto adiposo bianco, causando un lieve aumento
di peso nei topi". La scoperta piu' interessante sembra essere il
legame fra l'assenza della proteina VEGF-B e il maggior
assorbimento di zucchero nel cuore, verificato nei topi
sottoposti ad analisi di laboratorio.
Proprio questo fattore puo' dare il via a ricerche piu'
approfondite che, sulla base del ruolo svolto da tale proteina,
potrebbero trovare nuovi trattamenti in particolare del diabete
di tipo 2.
(Wel/ Dire)