DOSSIER 2010 DEL CIPSI: PER 18 MILIONI RESTA NON DEPURATA
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 19 mar. - In Italia un
cittadino su tre non ha un accesso regolare e sufficiente
all'acqua potabile: sono 8 milioni quelli che non ne hanno
accesso e 18 milioni quelli che bevono acqua non depurata, mentre
il 15% della popolazione totale ogni estate e' sotto la soglia
minima del fabbisogno idrico. È quanto denuncia uno studio il
Dossier Acqua 2010 di Solidarieta' e cooperazione Cipsi
presentato oggi a Roma in vista della Giornata mondiale
dell'acqua prevista per il 22 marzo.
La ricerca mette in evidenza come nonostante gli allarmanti
numeri della popolazione senz'acqua potabile, in Italia si
perdano ogni giorno dalle condutture 104 litri d'acqua per
abitante, pari al 27% di quella prelevata, mentre altri 95
milioni di litri di acqua vengono usati ogni anno soltanto per
creare neve artificiale. Per il Cipsi, gli italiani consumano in
media 237 litri di acqua al giorno. Consumano di piu' citta' come
Salerno (264 litri), Massa (253) e Pescara (251), contro Nuoro,
Arezzo e Bergamo che consumano intorno ai 120 litri al giorno.
Secondo il dossier il 39% dell'acqua viene utilizzato per bagno e
doccia, il 20% per sanitari, il 12% per bucato, il 10% per
stoviglie, il 6% per cucinare.
Secondo l'organizzazione, il problema non e' la rete, che da
sola copre il 95,9% della popolazione con una rete di oltre 330
mila chilometri, quanto le tecnologie necessarie e la
manutenzione per renderla buona da bere. E il percorso di
privatizzazione previsto dal Decreto non ha migliorato le cose,
aumentando invece le tariffe, che secondo il Rapporto Blue Book
2009, citato nel dossier, le tariffe delle gestioni primate sono
aumentate del 12% rispetto alle previsioni e le previsioni
parlano di ulteriori aumenti, circa il 35% in piu', a fronte di
un servizio che rimarra' spiega l'organizzazione pressoche'
identico.
Contro il decreto Ronchi, intanto si stanno muovendo le
organizzazioni a difesa dell'acqua che il 31 marzo presenteranno
in cassazione tre quesiti referendari e ad aprile iniziera' la
raccolta firme. "Si tratta dei tre proposte di referendum -
spiega Guido Barbera, presidente di Solidarieta' e Cooperazione
Cipsi - per l'abrogazione di quelle parti del decreto Ronchi che
riguardano la privatizzazione dell'acqua e dove si da mandato
entro il 2015 di passare alla privatizzazione di almeno il 70%
della gestione".
(Wel/ Dire)