(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 16 mar. - L'ottimizzazione
delle terapie attualmente disponibili, l'arrivo di nuovi farmaci,
l'importanza della personalizzazione del trattamento, il
trattamento attraverso terapie combinate e come l'evoluzione
della malattia possa essere prevista nei pazienti gia' in cura,
sono solo alcuni degli argomenti che sono stati trattati nel
corso del convegno internazionale "Optimizing Multiple Sclerosis
Therapy", organizzato da Serono Symposia International Foundation
(SSIF), e svoltosi a Roma 12 e 13 marzo. Inaugurato da David
Bates, professore della Clinica neurologica presso l'Universita'
di Newcastle upon Tyne (Inghilterra), e da Carlo Pozzilli,
professore di neurologia clinica presso l'Universita' "La
Sapienza" di Roma, il congresso ha visto la partecipazione di
alcuni dei piu' importanti neurologi italiani ed internazionali
che hanno discusso alcuni aspetti della sclerosi multipla, con
particolare riferimento alle attualita' terapeutiche e a quelle
future.
"Grazie ai progressi della ricerca scientifica nel campo della
Sclerosi multipla (Sm)- ha dichiarato Carlo Pozzillo, Co-Chairman
della conferenza - l'orizzonte terapeutico e' sempre piu' ampio
ed efficace. Allo stato attuale esistono, infatti, terapie in
grado di modificare il decorso della malattia, sia nella
riduzione della gravita' e della frequenza delle ricadute, sia
nel rallentamento della progressione della disabilita'." Da
questo appuntamento, dunque, sono emersi spunti estremamente
importanti per il trattamento di questa patologia che nel mondo
colpisce circa 3 milioni di persone e piu' di 50.000 in Italia.
Le attuali terapie per la Sm, tra le quali l'interferone beta e
una delle piu' impiegate, sono caratterizzate da un ottimo
bilancio fra efficacia e sicurezza confermato dai risultati di
numerosi trials clinici su ampie casistiche. Tuttavia, una
risposta completa al trattamento a lungo termine e' ancora
piuttosto rara. "La disponibilita' di differenti opzioni
terapeutiche - spiega Giancarlo Comi, presidente del comitato
scientifico di Serono Symposia International Foundation e
direttore dell'Istituto di neurologia sperimentale all'ospedale
San Raffaele di Milano - potrebbe permetterci di raggiungere
l'ambizioso obiettivo del controllo totale dell'attivita' della
malattia. Come e' infatti noto - ha aggiunto Comi - l'evoluzione
della sclerosi multipla varia da paziente a paziente, con la
possibilita' di un decorso molto aggressivo a partire
dall'insorgenza della malattia. Fondamentale rimane, quindi, - ha
concluso l'esperto - la diagnosi precoce, che puo' aiutare ad
identificare quei pazienti che hanno bisogno di opzioni
terapeutiche piu' aggressive. La definizione di alcuni fattori,
in aggiunta alla storia dei precedenti trattamenti a cui e' stato
sottoposto il singolo paziente, sono elementi molto utili per
selezionare la terapia piu' efficace in quel preciso momento
dell'evoluzione della malattia in ogni singolo paziente. In
futuro potrebbero anche essere utilizzate informazioni di tipo
farmacogenomico per individuare il trattamento piu' efficace".
Durante il congresso si anche discusso dei risultati raggiunti
con il trapianto di cellule staminali, valutato di recente come
potenziale nuova strategia terapeutica per pazienti affetti da
forme gravi di sclerosi multipla che non rispondono alle terapie
tradizionali. Fino ad oggi, sono stati sottoposti al trapianto
piu' di 400 pazienti e numerosi studi, sia di Fase I che di Fase
II, hanno dimostrato la praticabilita' ed efficacia di questa
procedura valutando anche gli effetti collaterali ed il tasso di
mortalita' legato al trapianto, che nonostante negli ultimi anni
si sia ridotto del 2-3%, rimane il problema principale di questa
potente terapia che, sebbene promettente, va ancora considerata
sperimentale e in attesa di conferme.
(Wel/ Dire)