(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 16 mar. - "Cosi come la
Danimarca e la Norvegia, hanno proibito l'utilizzo degli energy
drink, il Dipartimento Politiche Antidroga (Dpa), si chiede se
non sia il caso di valutare anche in Italia l'attuazione di una
linea piu' incisiva, che miri a controllare meglio un fenomeno
che sta dilagando soprattutto tra i giovani". E' quanto si legge
nel comunicato divulgato dal Dipartimento antidroghe della
Presidenza del Consiglio che si interroga sul reale impatto
sociale di bevande energetiche che in molti casi,hanno un
contenuto di caffeina molto maggiore rispetto alle normali
bevande e ingredienti con effetti potenzialmente interagenti,
quali taurina ed altri aminoacidi, dosi massicce di vitamine ed
estratti vegetali non ben definiti. "La caffeina - prosegue il
Dipartimento - e' un eccitante che ad alte dosi possiede la
proprieta' di interagire fortemente con i neurotrasmettitori
chimici del sistema nervoso centrale, alterando in senso positivo
o negativo lo stato di vigilanza. Quello che preoccupa - si legge
ancora nella nota - e' l'abuso crescente tra i giovani di queste
bevande, che arrivano ad ingurgitare anche tra gli 8 e 15 drink
in una serata, immettendo nel fisico una quantita' di caffeina
che puo' arrivare fino a 1500 mg e che, se unita
contemporaneamente ad alcol, anfetamina, cocaina o cannabis, puo'
dare luogo ad un "mix esplosivo" estremamente dannoso per la
salute, potendo provocare la comparsa di crisi cardiache (aritmie
maligne sopraventricolari) e crisi epilettiche".
Il Dpa, dunque, sottolinea l'importanza che i giovani
conoscano gli effetti negativi di queste bevande "e per questo -
conclude il comunicato - continueremo a sensibilizzare non solo i
giovani, ma anche le famiglie nella giusta direzione contro il
fenomeno dell'alcol associato a questi drink, per il quale
l'attenzione del Dipartimento deve restare altissima."
(Wel/ Dire)