(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 9 mar. - Per dormire sonni
tranquilli, bisogna combattere le apnee notturne, fattore di
rischio importante per problematiche a forte costo sociale come
sonnolenza diurna, ictus e ipertensione. In Emilia-Romagna, i
pazienti affetti da sindrome da apnee notturne (Osas), sono oltre
110mila, ma solo 3mila ogni anno sono oggetto di diagnosi e
trattamento. E' quanto emerge da un'indagine effettuata dall'
Associazione italiana pneumologi ospedalieri (Aipo)
Emilia-Romagna, dall' Associazione italiana medicina del sonno
(Aism) e dall' Associazione italiana otorinolaringologi
ospedalieri (Aooi), che proprio per tale ragione, hanno deciso
quest'anno di dedicare all'Osas la "Giornata mondiale del sonno",
in programma il 19 marzo con lo slogan "Dormi bene, godi di
ottima salute".
Uno degli obiettivi della Giornata e' sensibilizzare la
Regione ad adottare al piu' presto direttive che riprendano le
indicazioni fornite dalle tre societa' scientifiche nel loro
documento sul percorso assistenziale per l'Osas, al fine di
omogeneizzare procedure, indicatori e dotazioni nelle varie
realta' in cui vi e' offerta diagnostico-terapeutica per tale
patologia. E' provato, infatti, che il 25% della popolazione
occidentale russa abitualmente e circa il 10% sviluppa la
sindrome da apnea notturna. In Italia ne soffrono quasi 2 milioni
di persone, mediamente il 2% delle donne e il 4% degli uomini,
con una prevalenza intorno al 17% della popolazione fra i 30 e i
60 anni. Spesso, pero', ci si reca dal medico solo dopo un evento
drammatico, nonostante si tratti di una patologia potenzialmente
mortale, con un importante impatto cardiovascolare: i pazienti
con apnee durante il sonno rischiano di diventare ipertesi e di
avere un evento cardio o cerebro vascolare acuto piu'
frequentemente di chi non ne e' affetto. In Emilia-Romagna,
Aipo,Aism e Aooi hanno cosi' messo a punto un documento diretto a
definire un modello organizzativo regionale, multidisciplinare e
interaziendale, in grado di garantire, grazie un sistema in rete,
uno standard diagnostico-terapeutico in linea con la medicina
basata sull'evidenza e la letteratura nazionale e internazionale.
A sostegno di tale documento, le tre associazioni hanno
effettuato un censimento regionale delle 19 unita' operative,
organizzate in 17 centri, impegnate in questo campo, e proprio
sulla base di tale lavoro si augurano di aprire un tavolo di
lavoro con l'assessorato alla sanita', con l'obiettivo di
pervenire a direttive condivise.
(Wel/ Dire)