SALUTE. ALLARME ALCOL, A 11 ANNI LE PRIME BEVUTE, E LE DONNE...
IL MINISTERO SALUTE: MA L'ITALIA STA MEGLIO DELL'EUROPA.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 5 mar. - La premessa e'
incoraggiante: dati 2007/08 alla mano, l'Italia, nei confronti
dell'Europa, presenta una minore prevalenza di consumatori di
bevande alcoliche e una minore diffusione del binge drinking, il
fenomeno che comporta bere ripetutamente fino ad ubriacarsi. Il
dato allarmante riguarda invece i giovani, con il primo bicchiere
buttato giu' gia' a 11 anni. E' quanto si ricava dalla sesta
'Relazione al Parlamento del ministero della Salute', trasmessa
ai presidenti di Camera e Senato, sugli interventi realizzati da
ministero e Regioni in attuazione della Legge 30 marzo 2001 n.125
("Legge quadro in materia di alcol e problemi alcolcorrelati").
Il dato preoccupante e' appunto quello legato alla giovane
eta' del primo contatto con l'alcol che, secondo la relazione,
"e' l'aspetto di maggiore debolezza del nostro Paese nel
confronto con l'Europa (in media 12,2 anni di eta', contro i 14,6
della media europea)". Nel 2008, il 17,6% dei giovani di 11-15
anni ha consumato bevande alcoliche, in un'eta' al di sotto di
quella legale per la somministrazione e per la quale il consumo
consigliato e' semplicemente a zero. Tra i giovani di 18-24 anni
di entrambi i sessi ha consumato bevande alcoliche il 70,7%, con
una prevalenza superiore alla media nazionale. La tipologia di
consumo a rischio prevalente tra i giovani e' quello fuori pasto,
che ha riguardato nel 2008 il 31,7% dei maschi e il 21,3% delle
femmine di eta' compresa fra gli 11 e i 24 anni. Nella stessa
fascia di eta', il 13,2% dei maschi e il 4,4% delle femmine ha
praticato il binge drinking nel corso dell'anno. I giovani al di
sotto dei 30 anni rappresentano il 10% degli utenti in
trattamento nei servizi alcologici territoriali del Sistema
sanitario nazionale.
Nella relazione al Parlamento, il quadro epidemiologico conferma
la diffusione, in atto negli ultimi anni, di comportamenti a
rischio lontani dalla tradizione nazionale, quali i consumi fuori
pasto, le ubriacature e il binge drinking, soprattutto tra i
giovani. Nei confronti dell'Europa, l'Italia presenta una minore
prevalenza di consumatori di bevande alcoliche e una minore
diffusione dell'ubriacatura forzata.
Fra coloro che consumano alcol, ben il 26% lo fa
quotidianamente (il doppio della media europea), il 14% lo fa da
4 a 5 volte a settimana (valore piu' alto in Europa) e il 34%
pratica il binge drinking almeno una volta a settimana (contro il
28% della media europea). Inoltre il 9,4% della popolazione
consuma quotidianamente alcol in quantita' non moderate e il
15,9% non rispetta le indicazioni di consumo proposte dagli
organi di tutela della salute.
Il binge drinking e' diffuso soprattutto nella popolazione
maschile di 18-24 anni (22,1%) e di 25-44 (16,9%). Cresce nel
tempo la prevalenza delle donne consumatrici. Nei ricoveri
ospedalieri risulta in aumento nel tempo la percentuale di
diagnosi ospedaliere per cirrosi epatica alcolica in rapporto
alle altre diagnosi (+6,5 punti percentuali dal 2000 al 2006).
Tra i giovani conducenti si riscontra il piu' alto numero di
feriti e morti negli incidenti stradali (29.672 feriti di 30-34
anni e 432 morti di 25-29 anni nel 2007) e l'ebbrezza da alcol ha
rappresentato nel 2007 il 2,09 % del totale di tutte le cause di
incidente stradale rilevate. Tra gli anziani di oltre 65 anni, il
48,1% dei maschi e il 13,1% delle femmine consuma alcolici, e in
particolare vino, senza attenersi alle linee guida proposte dagli
organi di tutela della salute.
Quasi la meta' (45,1%) delle diagnosi ospedaliere per patologia
totalmente alcolcorrelata riguarda persone di oltre 55 anni,
soprattutto in relazione alla cirrosi epatica alcolica. La
relazione rileva peraltro che nell'ultimo triennio, in maniera
piu' o meno marcata e diffusa tra le diverse categorie di
popolazione e fasce di eta', si intravede una positiva tendenza
alla diminuzione di alcuni indicatori di rischio, quali la
prevalenza dei consumatori quotidiani non moderati, dei binge
drinkers, dei consumatori fuori pasto.
Si conferma inoltre nel 2006 la positiva tendenza al calo nel
tempo del tasso nazionale di mortalita' per cirrosi epatica (9,61
per 100.0000 abitanti nel 2006) e del tasso nazionale di
ospedalizzazione per diagnosi totalmente alcolcorrelata (154,9
per 100.000 abitanti nel 2006). Tra il 2006 e il 2007 si e'
registrata anche una diminuzione del numero degli utenti
alcoldipendenti in trattamento nei servizi alcologici del Sistema
sanitario nazionale (-3000 circa) e, tra essi, della percentuale
di giovani di 20-29 anni, interrompendo una tendenza all'aumento
in atto fin dal 1996.
(Wel/ Dire)
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