VENTI GIOVANI SU 100, CONTRO I 12 DELLA MEDIA NAZIONALE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Milano, 28 mag. - I ragazzi delle
scuole superiori di Milano fumano quasi il doppio rispetto ai
coetanei italiani: 20 giovani su 100, contro i 12 della media
nazionale. e' il risultato piu' evidente di una ricerca condotta
dall'istituto AstraRicerche in 23 scuole superiori milanesi, a
cui hanno partecipato 4.372 studenti compilando un questionario
anonimo. I dati della ricerca -promossa dalla Fondazione Veronesi
e dall'assessorato alla Salute del Comune di Milano- sono stati
presentati questa mattina a Palazzo Marino.
I ragazzi milanesi iniziano a fumare intorno ai 15 anni e mezzo,
con sei mesi di anticipo rispetto al resto del Paese. Dalle
risposte fornite emerge che fuma un giovane su tre, e uno su
cinque regolarmente (ogni giorno o quasi); le sigarette vengono
accese soprattutto dalle ragazze (22,3% di fumatrici regolari
contro il 21,1% dei coetanei maschi) e il fumo cresce
all'aumentare dell'eta' (si passa dal 9,3% di fumatori regolari
tra i 13-14 anni al 33,3% tra i 18-19); si fuma di piu' negli
istituti tecnico-professionali (25,6%) rispetto ai licei (18,1%)
e in periferia rispetto al centro (23,5% contro il 18,5%); i
giovani fumatori milanesi accendono in media quasi otto sigarette
al giorno. Abitudine su cui incide l'esempio dei genitori: tra i
giovani fumatori regolari solo il 15,3% ha entrambi i genitori
che non fumano, rispetto al 35,8% dei ragazzi con genitori
fumatori. L'esempio della madre incide di piu': se e' lei a
fumare il figlio fuma nel 36,5% dei casi, se invece e' il padre,
il figlio fuma nel 30,9% dei casi.
Il motivo principale per cui si fuma e' lo stare in compagnia
(68,4%), insieme allo stress (59,9%), al nervosismo e alla rabbia
(57,3%). Ai ragazzi stessi e' stato chiesto quali potrebbero
essere i rimedi per allontanare i ragazzi dal vizio: il 64,8% ha
risposto di far rispettare il divieto di vendita di sigarette ai
minori di 16 anni, il 61,8% ha suggerito di mostrare immagini
scioccanti sui danni causati dal fumo, il 47,5% ha consigliato di
aumentare di molto il costo delle sigarette. "La prima cosa che
si potrebbe fare - ha detto Enrico Finzi, presidente di
AstraRicerche - e' rendere smoke-free le scuole milanesi". Gli
stessi studenti (quasi uno su tre) hanno consigliato di vietare
il fumo anche nei cortili delle scuole.
"Ai ragazzi la cultura della proibizione fine a se stessa non
interessa -ha detto l'assessore alla Salute, Giampaolo Landi Di
Chiavenna- . Dobbiamo passare alla logica della
responsabilizzazione e della premialita'". Per questo e' stata
promossa la campagna di sensibilizzazione "Giovani in salute", in
collaborazione con la Fondazione Umberto Veronesi, la Lega
italiana per la lotta contro i tumori e la Societa' italiana di
algologia: un percorso formativo rivolto a cento giovani tra i 14
e i 24 anni che prevede premi (come i-pod, computer e abbonamenti
in palestra) per chi intende affrontare il problema del fumo e
dell'alcool. L'assessore ha poi detto che "dobbiamo cercare di
ridurre le paure dei giovani, aiutando le famiglie, le scuole e
la ricerca", ed ha aggiunto che "c'e' una contraddizione nelle
logiche fiscali della politica nazionale: se si aumentasse il
costo delle sigarette diminuirebbero i fumatori, ma di
conseguenza anche le entrate per lo Stato".
(Wel/ Dire)