ACOI: MA QUASI LA METÀ PENSA CHE OPERI ANCHE QUANDO NON SERVE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 28 mag. - "L'80% dei cittadini
dice di riporre fiducia nel chirurgo, ma dall'altro il 57% teme
che i chirurghi non operino e rimandino l'intervento per timore
di denuncia. Il 49% teme poi che il chirurgo operi anche quando
non necessario, ed il 46 % che si pensi piu' a come evitare
denuncie che alla salute del paziente." E' l'allarme lanciato da
Rodolfo Vincenti, presidente dell'Associazione chirurghi
ospedalieri italiani (Acoi), che da Paestum durante il giorno di
apertura del 97esimo Congresso nazionale Acoi parla della
situazione della chirurgia italiana oggi.
"In un Paese come l'Italia- prosegue Vincenti- che destina per
la gestione del Servizio sanitario nazionale (Ssn) una
percentuale di Pil di molti punti inferiore a quella di altre
nazioni europee (dati recenti pubblicati dal quotidiano economico
"Il Sole 24 ore" parlano di un meno 14% della media europea), la
qualita' erogata e l'efficienza del sistema sono considerati
dall'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms), ad altissimo
livello tali da farci assestare al secondo posto nel ranking
mondiale. Ma il cittadino- aggiunge- non percepisce questo
livello di qualita': il delta tra qualita' erogata e qualita'
percepita e' abissale" Da qui, secondo il presidente Acoi,
scaturiscono i dati recentemente divulgati dall'Ania secondo cui
l'ammontare delle denunce e le relative aperture delle pratiche
di risarcimento derivanti da sinistri nell'area medica (che
coinvolgono Asl e singoli medici) e' passato dai 9.567 del 1994
ai 29.543 del 2007 con un incremento del 200% (che sale al 316%
se si considerano i soli medici).
(Wel/ Dire)