'VANNO RESI DISPONIBILI SEMPRE, A TUTELA DELL'ADOTTATO'
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 18 mag. - I dati sanitari dei
genitori biologici di un bambino che viene dato in adozione vanno
subito raccolti e resi disponibili a tutela della salute del
piccolo. È quanto hanno chiesto i rappresentanti della
magistratura minorile e della Camera minorile nazionale che oggi
sono stati ascoltati alla Camera dei deputati in commissione
Giustizia, dove e' in discussione un provvedimento del Pdl (a
firma di Maurizio Paniz) che vuole riformare l'accesso
dell'adottato alle informazioni sulla propria origine e
sull'identita' dei genitori biologici.
Il provvedimento prevede, tra l'altro che, l'adottato,
compiuti i 25 anni, possa "accedere a ogni informazione
riguardante la sua origine e l'identita' dei suoi genitori
biologici". Un'apertura eccessiva, secondo Rosanna De Palo,
presidente del Tribunale per i minorenni di Bari, "che non tutela
abbastanza le madri e, di riflesso, la salute dei neonati. Per
evitare infanticidi e abbandoni in luoghi che non sono gli
ospedali, bisogna evitare che la donna si senta minacciata
dall'obbligo di dover rivelare al figlio la propria identita'.
Bisogna tutelare gli adottati, ma anche rispettare la volonta'
della madre che decide di non riconoscere il figlio".
Tutti sono d'accordo, comunque, sulla necessita' di rendere
disponibili, da subito, i dati sanitari dei genitori biologici.
"Se uno ha un padre o una madre diabetici e' giusto che lo
sappia- commenta l'avvocato Maria Giovanna Ruo, presidente della
Camera minorile nazionale- altrimenti si rischia che i genitori
adottivi ingozzino il figlio di merendine mettendo a repentaglio
la sua salute. Inoltre questi dati vanno resi disponibili anche
per i bimbi non ancora adottati, perche' e' un loro diritto
conoscere la storia sanitaria dei genitori biologici".
L'Associazione dei magistrati che si occupano di minori ha
chiesto anche che si possa conoscere una parte della storia del
genitore (magari il motivo dell'abbandono. "Il testo al vaglio
della commissione- ha commentato il presidente, Piercarlo Paze'-
ha bisogno di una impostazione meno rigida e di piccoli
aggiustamenti nell'interesse dell'adottato e di chi decide di non
riconoscerlo".
(Pic/ Dire)