AL CENTRO RICERCA DI ROVIGO: AVEVAMO AVVERTITO IL GOVERNO
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 14 mag. - "Nonostante avessimo
avvertito il governo del rischio di mandare in fumo 40 mila euro
di possibile cannabis terapeutica, nulla e' accaduto e cosi' e'
giunto al Centro di ricerca per le colture industriali di Rovigo
l'ordine di bruciare 8 chili di cannabis invece che permettere la
loro trasformazione in farmaco". La denuncia arriva dalla
senatrice Donatella Poretti dei Radicali/Pd.
Quello di Rovigo "e' un istituto pubblico autorizzato da anni
per, a scopo di ricerca, produrre cannabis di diverso tipo e con
varie combinazioni di cannabinoidi, materiali vegetali che devono
essere periodicamente distrutti- dice la senatrice- Lo scorso
anno la Guardia di Finanza aveva sequestrato delle piante e la
scorsa settimana le ha dissequestrate, quasi 8 kg di fiori e
foglie ad alto titolo -12-13%- di Thc. La situazione paradossale
in cui si trova il Centro e' la seguente: il quantitativo di
materiale era fuori dai conteggi perche' sequestrato, adesso
entra in carico e si aggiunge al resto facendo superare il
quantitativo massimo per cui il Centro e' autorizzato. La
conseguenza e' che stata richiesta una nuova autorizzazione
all'incenerimento per un quantita' equivalente: 8 kg per 5 euro
al grammo e' uguale a 40.000 euro".
E l'autorizzazione, si legge ancora nella nota, "e' giunta dal
ministero della Salute. Tutto questo accade mentre per la prima
volta in Italia dopo 3 mesi dalla sentenza del tribunale di
L'Aquila in base all'articolo 32 della Costituzione che riconosce
il diritto inviolabile alla salute, l'Asl di
Avezzano-Sulmona-L'Aquila consente di avviare per un malato di
sclerosi multipla allo stadio avanzato, il percorso terapeutico
appropriato, con la somministrazione gratuita di un farmaco a
base di cannabis prodotto fuori dall'Italia e dimostratosi
l'unico efficace ad alleviarne le sofferenze. Fino ad oggi
infatti poche Asl rimborsavano farmaci importati dall'estero il
cui costo superava 500 euro al mese, oltre alla trafila
burocratica cui i pazienti dovevano sottoporsi".
In occasione dell'approvazione della legge sulle cure
palliative in Senato, il Governo ha fatto proprio un mio ordine
del giorno in cui si sollecitava "a considerare l'opportunita' e
la fattibilita', previa valutazione congiunta del ministero della
salute e del Dipartimento per le politiche antidroga della
Presidenza del Consiglio dei ministri, di una produzione in
Italia di medicinali a base di cannabis, tramite il centro di
ricerca per le colture industriali di Rovigo e lo stabilimento
farmaceutico militare di Firenze". Quanto accade oggi al Centro
di ricerca per le colture industriali di Rovigo "e' occasione per
il Governo di evitare di mandare in fumo 40 mila euro e
investirli in una produzione di farmaci antidolorifici".
(Wel/ Dire)