SALUTE. ADHD, "BAMBINI COME PAZIENTI, EPIDEMIA CHE NON ESISTE"
CASTELBIANCO: "PIÙ COMPORTAMENTI DISTURBANTI, MA CAUSE DIVERSE"
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 14 mag. - Adhd, la sindrome da
deficit da attenzione e iperattivita': sembra essere la peste di
inizio millennio. Sempre piu' bambini, infatti, in Italia e nel
mondo, vengono curati perche' affetti da Adhd. Un recente
articolo del quotidiano britannico Guardian, che si basa su dati
ottenuti grazie al Freedom of Information Act (una legge del
governo inglese che permette a soggetti privati di accedere a
dati che riguardano il settore pubblico), rivela che negli ultimi
quattro anni c'e' stata una crescita del 65% nei fondi impiegati
dal governo britannico per i farmaci destinati al trattamento di
Adhd, tra cui il Ritalin.
"La crescita esponenziale della spesa per psicofarmaci a
favore di soggetti diagnosticati Adhd, e' la dimostrazione della
inesistenza di una modalita' diagnostica certa- commenta Federico
Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e
direttore dell'Istituto di Ortofonologia di Roma-. L'aumento dei
casi con questa diagnosi, che ovviamente non si riferisce ai
nuovi nati, significa che gli stessi soggetti non erano stati
presi in considerazione in passato. Adesso questa diffusione
assomiglia ad un contagio, perche' solo un'epidemia potrebbe
giustificare una tale percentuale di aumento". La realta'
sull'Adhd, secondo Castelbianco, e' "nell'aumento di ragazzi con
comportamento poco sociale, che disturbano in classe ad esempio.
Ma le cause della loro agitazione- avverte- possono essere
molteplici e i genitori, non riuscendo ad imporsi con un modello
educativo corretto, ricorrono al farmaco, che e' una soluzione
immediata e risolutiva". Tornando al nostro Paese, lo
psicoterapeuta sottolinea: "Effettivamente nelle scuole italiane
i comportamenti disturbanti l'ordine scolastico sono in estremo
aumento. Le nostre insegnati, pero', chiedono aiuto, ma non
mistificano la realta', spacciando un bambino arrabbiato o
depresso per un paziente sindromico".
(Wel/ Dire)
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