(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 11 mag. - Ne e' affetto un
bambino su tre. Entro i prossimi 10 anni, con un incremento
attuale del 5% annuo, riguardera' addirittura un bambino su due.
E' la rinite allergica, una infiammazione periodica o cronica a
carico del naso dovuta ad una reazione allergica. Si scatena
quando una sostanza dell'ambiente esterno, normalmente innocua,
viene a contatto con la mucosa nasale di un bambino che si e'
sensibilizzato - vale a dire allergico - nei confronti di quella
sostanza. Una patologia che - a torto - viene comunemente
considerata banale e, quindi, trascurabile. Ma gli effetti sulla
qualita' della vita, se non affrontata con un approccio
specialistico, possono anche essere molto pesanti. Le allergie
sono un fenomeno in costante crescita che coinvolge una larga
fetta della popolazione del nostro Paese.
"In Italia dal 1950 ad oggi si e' passati da un 10% della
popolazione colpita da una manifestazione allergica ad un
allarmante 30% , che include bambini e adolescenti in eta'
scolare - spiega Giovanni Cavagni, allergologo dell'Ospedale
pediatrico Bambino Gesu' di Roma - Questo boom di allergie, tale
da considerarle oggi una vera e propria malattia sociale, e'
caratteristico di tutti i Paesi sviluppati come l'Italia, dove il
10% dei bambini al di sotto dei 14 anni soffre di asma bronchiale
(nell' 80% dei casi provocata da allergie), il 18-20% soffre di
rinite allergica, mentre il 10% puo' presentare dermatite
atopica". In occasione della 'Giornata nazionale delle Allergie',
che si e' svolta l'8 maggio, molte le iniziative su tutto il
territorio volte a sensibilizzare e fare corretta informazione su
una patologia che riguarda cosi' tanti bambini in Italia.
"Nonostante i numerosi problemi legati a questo tipo di disturbi,
i bambini allergici e/o asmatici hanno il diritto di vivere la
scuola, lo sport e i momenti ricreativi con la serenita' e la
spensieratezza tipica della loro eta' - prosegue Cavagni - E se
e' vero, come recitano i dati dell'indagine condotta nelle scuole
dal ministero dell'Istruzione, che solo il 42,65% degli istituti
italiani e' in possesso del certificato igienico-sanitario che
attesta condizioni idonee ad accogliere gli studenti senza
esporli a rischi per la propria salute, allora diventa
imprescindibile sensibilizzare le Istituzioni, gli operatori del
settore ed i genitori sulla necessita' di rendere questi ambienti
luoghi sicuri in cui tutti i ragazzi possano svolgere ogni
attivita' legata all'apprendimento, allo svago e allo sport".
(Wel/ Dire)