FUORI LEGGE E SENZA TITOLI FISIOTERAPISTI, PODOLOGI & CO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 11 mag. - Fisioterapisti,
tecnici di laboratorio, igienisti dentali, dietisti, logopedisti:
in Italia esiste un esercito di 150mila operatori che esercitano
senza titolo le professioni sanitarie non mediche. Si tratta in
prevalenza di fisioterapisti, dei quali due su tre sono fuori
legge. Numeri impressionanti, considerando che il totale degli
operatori sanitari e' di 280mila unita', denunciati in una
inchiesta del 'Quotidiano sanita'' (www.quotidianosanita.it).
A trasformare il settore in una vera e propria giungla senza
regole e' la mancanza di un albo professionale, nonostante una
legge del 2006 ne prevedesse l'istituzione. Il risultato e' che
solo in 129.400 possono essere considerati professionisti
abilitati. Dall'indagine effettuata dal Conaps (Coordinamento
Nazionale Associazioni Professioni Sanitarie) tramite un
censimento delle professioni sanitarie non mediche piu' numerose,
emerge che per certe categorie gli abusivi sono addirittura il
doppio, e in alcuni casi addirittura il triplo, dei regolari. E i
dati presentati dal Conaps sono solo parziali: all'appello
mancano infatti 8 profili professionali non ancora censiti nel
dettaglio.
Ad esempio, come riporta sempre il 'Quotidiano sanita'', su
150mila operatori che si qualificano come fisioterapisti, ben
100mila (vale a dire 2 su 3) non possiedono in realta' il diploma
di laurea o equivalente attestato formativo effettivamente
abilitante alla professione. Molti dei 'falsi' fisioterapisti
sono infatti laureati in Scienze Motorie, un diploma che abilita
all'insegnamento dell'Educazione fisica nelle scuole ma
certamente non da' titolo a effettuare prestazioni sanitarie
delicate come quelle del fisioterapista. Ma anche 3mila igienisti
dentali operano senza titoli e competenze ufficiali a fronte di
soli 2.200 veri professionisti del settore.
Tra i 40mila tecnici di laboratorio, poi, 10mila sono abusivi e
tra questi figurano anche numerosi infermieri, non titolati a
esercitare l'attivita'. Circa 10mila 'nutrizionisti' si
confondono tra i soli 3mila veri dietisti. I 1.200 podologi
qualificati devono fare i conti con 6mila estetisti e similari
che non hanno l'abilitazione. Il rischio per i cittadini che si
rivolgono a questi falsi professionisti e' evidente e potrebbe
avere serie ripercussioni per la loro salute, affidata alle cure
di chi invece non puo' curare.
"Il problema e' nell'assenza di un organismo di controllo-
spiega a 'Quotidiano sanita'' il presidente del Conaps, Antonio
Bortone- Oggi abbiamo professioni sanitarie di serie A e di serie
B. Quelle di serie A, come i medici e gli infermieri, hanno
ordini e collegi. Quelle di serie B, pur avendo lo stesso status
giuridico di professione sanitaria, autonoma, responsabile e
titolata (riconosciuto dalla legge 43/2006), non fanno capo ad
alcun organismo garante della categoria. Eppure i profili
sanitari di cui facciamo parte sono riconosciuti dal ministero
della Salute ed esercitano un'attivita' che e' a tutti gli
effetti rappresentativa del sistema sanitario".
Manca un organismo che sorvegli e garantisca, e' questo il
punto. "Purtroppo- spiega Bortone- continua a venirci negata la
possibilita' di avere un ordine" che contrasti e punisca "chi
inganna i pazienti e i professionisti seri, usurpando competenze
e qualifiche". Senza dimenticare l'altro aspetto che favorisce la
diffusione e il 'successo' degli abusivi rispetto ai veri
professionisti: "Vincono la concorrenza praticando prezzi piu'
bassi- conclude il presidente del Conaps- ma a discapito della
qualita' delle prestazioni. Millantano titoli, a volte aulici e
addirittura fantasiosi, catturando l'ingenuita' e la carente
conoscenza del cittadino".
(Wel/ Dire)